Sessantuno anni fa nasceva in una cittadina del Kentucky George Clooney, noto per essere stato uno dei più amati sex symbol della Hollywood anni ’90. Iniziò a recitare giovanissimo, appena 17enne, per ottenere il primo ruolo importante in E. R. – Medici in prima linea nel 1994, nei panni del Dottor Douglas “Doug” Ross, che lo consacrò definitivamente al grande pubblico.
Da quel momento iniziarono ad arrivare per l’attore americano una serie di lavori per il grande schermo, tra cui una proficua collaborazione con i fratelli Cohen (nei film Fratello, dove sei?, Prima ti sposo poi ti rovino e altri) e un premio Oscar come miglior attore non protagonista nel 2006 per Syriana. Tuttavia, questa non è l’unica occasione in cui Clooney riuscì a vincere la statuetta dorata, infatti ricapitò nel 2013 in cui ottenne il riconoscimento a miglior film per Argo, di cui è stato produttore.
Scopriamo dunque la fortunata carriera di Clooney, definita anche da un forte attivismo politico e grandi ideali comunicati grazie all’impareggiabile fama.
La travagliata storia di George Clooney
Nato a Lexington da una ex miss di concorsi di bellezza e da un presentatore televisivo, il giovane George ha le idee chiare di ciò che vuole diventare già dall’infanzia. Poco più che adolescente si trasferisce a Los Angeles e cerca di mantenersi facendo provini. Inizialmente ottiene solo piccoli ruoli in produzioni minori, ma dopo la parte in E.R., dal 1994 al 1999, per lui si aprono le porte della carriera da star.
Grazie allo status di sex symbol conferitogli dalla Serie TV recita in qualche commedia romantica come Un giorno…per caso (1996) accanto a Michelle Pfeiffer e nello stesso periodo iniziano ad arrivare anche i primi flop, come Batman e Robin (1997), che Clooney rinnegherà in ogni intervista da quel momento in poi.
Con la volontà di scucirsi di dosso lo stereotipo del belloccio con poco talento, inizia ad ricercare ruoli più impegnati e così nasce il sodalizio con Joel ed Ethan Cohen che lo rilancia come interprete, insieme alla sua partecipazione ne La sottile linea rossa (1998) di Terrence Malik, film che dimostra che l’attore sa il fatto suo.
A questo punto però George non è ancora soddisfatto, sente il bisogno di mettere mano alle sceneggiature dei film, di parlare in prima persona degli argomenti che più gli stanno a cuore nella vita privata. Inizia così una carriera parallela.
George Clooney e l’esigenza di raccontare il nostro mondo
Non molti sanno che George Clooney è anche sceneggiatore, regista e produttore.
La motivazione che lo ha spinto a scrivere, dirigere e produrre nasce principalmente dalla necessità di raccontare storie, in particolare riguardo ai temi sociali che reputa urgenti, come la guerra (vedisi proprio il ruolo interpretato in Syriana), le prevaricazioni da parte dei potenti e il razzismo.
George Clooney è un convinto attivista anche lontano dalla cinepresa, avendo donato ingenti somme di denaro per il conflitto del Darfur e agli sfollati del terremoto ad Haiti, diventando poi nel 2008 Messaggero di Pace delle Nazioni Unite.
Di conseguenza, la sua vicinanza alla politica emerge anche nei suoi film, a partire dal pluripremiato Good Night, and Good Luck. del 2005, in cui ricopre le vesti di regista e sceneggiatore. La trama tratta della repressione politica ai tempi dell’America del maccartismo, in particolare contro la cosiddetta “minaccia comunista” che vedeva chiunque fosse sospettato di avere legami con la Russia a dover addirittura scappare dal paese.
Anni dopo, Clooney torna a scrivere, dirigere, produrre e recitare in un altro film a tema politico di successo, ovvero Le Idi di Marzo (2011), la storia di Stephen Meyers (Ryan Gosling), addetto stampa che sostiene il candidato democratico dell’Ohio alle primarie del partito e che dovrà fare i conti con la dura realtà della corruzione politica, arrivando anche a questionare la sua fiducia ad un unico esponente.
L’ultimo film diretto da Clooney è uscito sulla piattaforma Prime Video a Gennaio 2022 e si tratta de Il bar delle Grandi Speranze, storia parzialmente autobiografica che traccia la vita del suo vero zio.
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