Di fronte ad un clima sempre più dirompente di rivalsa e in una realtà soffocante come quella americana, dominata dalle disparità socio-economiche, non c’è da stupirsi se negli ultimi mesi ha preso piede questa critica molto discussa rivolta ai nepo babies.
Ma chi sono i nepo babies? Mentre qui, in Italia, si parla comunemente dei tanto invidiati e anche un po’ odiati “figli di papà”, in America si parla invece di nepo babies, in riferimento ai figli delle star più influenti e conosciute di Hollywood e quindi al fenomeno dei nepotismi che, da sempre, ha destato il fastidio di chi ha dovuto costruirsi tutto da solo nella vita.
Nepo Babies, da dove viene questa sprezzante definizione
Sembrerebbe che l’origine del termine venga proprio da una delle testate americane più importanti, il New York Magazine che, nel dicembre del 2022, ha pubblicato un post goliardico, intitolato “She has her mother’s eyes. And her agent”, che ritrae dei noti personaggi del mondo della moda, della musica e dello spettacolo nel corpo di neonati che hanno ereditato sin dalla culla la loro ricchezza e fama, con tanto di frase provocante “Ha gli occhi di sua madre. E anche l’agente”. Inutile dire che, oltre ad aver suscitato le reazioni indignate delle celebrità prese in causa, ha anche innescato un acceso dibattito intorno all’argomento sulla scena mondiale.
Questo post, tuttavia, è stato solo l’esplosione e la spiegazione degli eventi che hanno avuto luogo precedentemente: noto ed estremamente criticato è stato il corto Let Me Go (The Rightway), diretto da Destry Allyn Spielberg, scritto da Owen King e interpretato da Hopper Penn, rispettivamente i figli delle note star Steven Spielberg, Stephen King e Sean Penn; come giudicare tutti coloro che si sono sentiti cento passi indietro rispetto a questa apparente élite di privilegiati!
Da citare anche un precedente di fondamentale importanza che ha senza dubbio contribuito a creare questo alone di fastidio intorno all’argomento: la cosiddetta Operazione Varsity Blue, nel 2019, in cui l’Fbi aveva smascherato un complesso sistema di corruzione in cui note attrici furono scoperte a fare carte false per comprare l’ammissione dei loro figli nei college più prestigiosi.
Indubbiamente l’ambiente condiziona la crescita e la riuscita dei nepo babies, sin da piccoli abituati a frequentare gente potente e luoghi di un certo tipo, ma d’altro canto non si può mettere in dubbio il talento e la predisposizione al successo quando la si vede, come nel caso di Lily Collins, Jamie Lee Curtis, Robert Downey Jr., George Clooney, Kate Hudson, Drew Barrymore, Ben Stiller, Lily-Rose Depp e tantissimi altri, alcuni assolutamente imprevedibili.
Quello che, dunque, nasce spontaneo chiedersi a questo punto è: sarà una questione di talento o di successione del potere quella della casta aristocratica in questione?
I nepo babies italiani
Non solo il mondo del cinema chiacchiera di nepo babies, ma anche il mondo dell’alta moda sembra subire la scossa, soprattutto in Italia. Ai molti è noto quanto sia difficile farsi strada in un ambiente competitivo e cinico come quello della moda, e sono infatti in pochi a riuscirci. Sarà stato così anche per la giovane Benedetta Piccioli, aiutata nella carriera dal papà, il direttore creativo di Valentino, Pierpaolo Piccioli?
Anche il nuovo volto del gruppo LVMH, Rachele Regini, figlia della mente di Dior Maria Grazia Chiuri, ha messo pulci in testa ai rivali affamati di successo che, però, al contrario non hanno alcun appoggio a cui agganciarsi.
Dovremmo mettere da parte i pregiudizi e lasciarci incantare solo dal talento e dalla personalità scenica? O prendere le parti dei non privilegiati e aiutarli a buttare giù questo muro di disparità e vantaggi?
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