fbpx
Il migliore dei mondi copertina

Il migliore dei mondi, il film della maturazione per Maccio Capatonda

5 minuti di lettura

Ma cosa è successo, Maccio non è più Maccio? Tutto cambia con l’ultima fatica cinematografica di Capatonda. La comicità nonsense e i personaggi assurdi non fanno parte de Il migliore dei mondi, film attesissimo e finalmente disponibile su Prime Video.

Si tratta dell’opera della maturazione definitiva per l’attore e regista abruzzese, che questa volta decide di misurarsi con un soggetto più impegnato rispetto alle sue ultime realizzazioni. Un viaggio nel tempo? Non proprio, ma una realtà differente che mischia passato e un presente alternativo, quasi distopico.

Il migliore dei mondi, l’universo parallelo in cui un bug ha cambiato tutto

Il migliore dei mondi

Potete stare tranquilli: Maccio, almeno nei dettagli, è lo stesso di sempre. Ennio Storto vive immerso nell’hi-tech, tra dispositivi digitali all’ultimo grido e piattaforme social che lo mettono (e lo mantengono) in contatto con il mondo esterno, cioè con le altre persone. Una vera e propria dipendenza che viene interrotta da un momento all’altro. Ennio viene così trasportato in una realtà alternativa in cui il digitale non esiste.

Un viaggio temporale atipico, frutto del della notte del millennium bug. Tutto è rimasto fermo agli anni ’90, con il Nokia al posto dell’iPhone, il Blockbuster al posto di Netflix – o Prime Video – e i sensori di parcheggio sostituiti dal classico “Vieni, vieni, vieni, vieni, bo!” strillato da qualche passante. Insomma, Il mondo nuovo di Huxley, un mondo analogico. Il ritorno alla normalità non sarà dei più semplici, e passa da un “sequestro di persona” ad un cameo di Steve Jobs (che vive a Copertino, in provincia di Lecce).

Il migliore dei mondi Maccio

E’ il momento della maturazione artistica di Maccio Capatonda. Il migliore dei mondi è un mix tra citazioni cinematografiche e letterarie, tra utopia e distopia e ancora tra amore, azione e in qualche modo anche sociologia. Il soggetto è certamente qualcosa di innovativo, e il riferimento in questo caso non è solamente alla filmografia del regista, qui alla sua terza fatica dietro la camera da presa (questa volta in compagnia di Danilo Carlani, Alessio Dogana).

Il migliore dei mondi è un racconto che non ha eguali nel cinema odierno, italiano e non, e che punta ad una visione e a dei modi completamente anti convenzionali. Ogni singola battuta del film, ogni fotogramma, anche quelli in cui la tensione è alle stelle, è invaso di una leggerezza magica, in grado di amalgamare il tutto alla perfezione.

Un 1984 cinematografico all’italiana, se proprio vogliamo azzardare un collegamento rischioso. Eppure in alcuni punti Il migliore dei mondi sembra tendere a quella narrazione, a quella visione di presente, a quella visione di rapporti umani. Tornando, invece, nella realtà dei fatti, il film mantiene in alcune virgole quella comicità che è intrinseca in Maccio. Non mancano nemmeno corse, inseguimenti, baci, voli, morte e tutti gli altri segreti del cinema.

Un film unico, dalla storia alla messa in scena

Maccio Capatonda ne Il migliore dei mondi

Completamente differente rispetto alle precedenti fatiche del comico abruzzese, in tutto e per tutto. Il migliore dei mondi riesce a raccontare una storia veramente singolare utilizzando una narrazione speciale: divertente nei punti giusti, romantica ma mai (e poi mai) smielata, frenetica quando occorre e ovviamente demenziale come solo Maccio sa essere. In breve, un cocktail assolutamente vincente.

Non ci sono molti modi per dirlo, questo film è unico, e lo è sia nei modi che nei contenuti. Il migliore dei mondi, a conti fatti, potrebbe rivelarsi una vera gemma di questa stagione cinematografica tricolore. Merito degli attori, merito dei registi, merito della sceneggiatura e della sua messa in scena. Insomma, merito di tutto e di tutti.

Sulla piattaforma streaming ora è disponibile il lavoro della maturazione di Maccio Capatonda, ma cercare di sintetizzare questo film appare piuttosto riduttivo. Il film si lascia guardare e tutto fila liscio senza noie, distrazioni o altri inghippi. In tutto sono 102 minuti, pochi per gli standard attuali, eppure appaiono ancora di meno. E questo non può che essere un grande punto a favore.


Seguici su InstagramTik TokTwitch e Telegram per sapere sempre cosa guardare!

Non abbiamo grandi editori alle spalle. Gli unici nostri padroni sono i lettori. Sostieni la cultura giovane, libera e indipendente: iscriviti al FR Club

Toscano, classe ’98. Il mio spirito guida è Marcello Rubini, la mia migliore amica la penna. Il mio motto: “Voler sapere per poter raccontare”. In breve, aspiro al giornalismo

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.