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Lap dance cinema

Le migliori lap dance della storia del cinema

6 minuti di lettura

Nell’immaginario collettivo difficilmente esiste qualcosa di più sexy di una scena di lap dance. In Crazy, il video ad alto tasso erotico degli Aerosmith, la bella figlia di Steven Tyler (Liv) si esibisce in lamé su un palo al cospetto di un’Alicia Silverstone in mise maschile. Solo una manciata di secondi per rendere il video clip musicale una perfetta epitome della carica sessuale che tali esibizioni riescono a spigionare. Lo sanno bene i cinefili, che certo non mancheranno di ricordare alcune delle scene più sexy che la settima arte ha saputo offrirci. Ma, si sa, intorno a un palo si possono fare grandi cose. Ecco allora le migliori lap dance della storia del cinema, per rendere le temperature estive ancora più roventi.

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«Showgirls» (1995), di Paul Verhoeven

Dal regista di Basic Instinct non potevamo aspettarci di meglio. La biondissima star di Bayside School Elizabeth Berkley è Nomi Malone, ragazza in fuga dal passato decisa a conquistare le luci di Las Vegas. Ad aprirle la strada è uno strip club, colonizzato a soli ventitré anni con danze erotiche e spogliarelli. Diverse le scene di sesso e lap dance con Kyle MacLachlan, l’Agente Cooper di Twin Peaks qui pronto a sfruttare i corpi delle performers. Leggenda vuole inoltre che la rivalità tra la Berkley e Gina Gershon andasse oltre le ore passate sul set, in un’atmosfera decisamente bollente incoraggiata dallo stesso regista Paul Verhoeven.

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«Naked Weapon» (2002), di Ching Siu-Tung

Action thriller niente male quello del cineasta hongkonghese Ching Siu-Tung. A regalarci una delle scene più memorabili del film, e tra le migliori di lap dance nella storia del cinema, è Charlene Ching, l’ipnotica Maggie Q in grado di stregare le sue vittime in vestaglia bianca e movimenti da infarto. Un vero colpo da maestra per una pericolosissima e spietata assassina.

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«Welcome to the Rileys» (2010), di Jake Scott (2010)

Bella è cresciuta e ce ne eravamo accorti. Da adolescente contesa fra vampiri e licantropi, Kristen Stewart è diventata un’attrice matura, in grado di attirare l’attenzione di registi come Oliver Assayas Woody Allen. È però al Sundace Film Festival del 2010 che impariamo a conoscerla in una vesta nuova e decisamente provocatoria. Nella pellicola drammatica di Jake Scott, l’ex Bella Swan è Mallory, sedicenne problematica che lavora come lap dancer in uno squallido strip club. L’incontro con Doug e Lois (James Gandolfini e Melissa Leo) cambierà la sua vita.

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Ma è la scena tête-à-tête con la star dei Soprano a lasciare a bocca aperta chi era abituato a vedere la Stewart in jeans sformati e felpa con cappuccio. In una performance in camera privata, Mallory improvvisa una bollente lap dance per far eccitare Gandolfini che, dal canto suo, fa alla giovane una controproposta decisamente casta. Troppo poco forse, per cancellare dalla mente le movenze sensuali della Stewart.

«Butter» (2011), di Jim Field Smith

Olivia Wilde, la trasgressiva Alex di The O.C., torna a far parlare di sé. Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando seduceva la figlia di papà Marissa Cooper iniziandola al lesbismo, eppure la sexy star di Vynil sembra non averne mai abbastanza di ruoli hot e provocazioni. Nel film di Jim Field Smith interpreta infatti Brooke Swinkowski (alias Tokyo Rose), una ballerina di lap dance totalmente priva di inibizioni, capace di mandare in visibilio tutti, persino la collega Ashley Green con cui si è lasciata andare a un travolgente bacio saffico. La Wilde metterà in crisi il già difficile rapporto tra lo scultore di burro Ty Burrell e sua moglie Jennifer Garner, esibendosi in una lap dance che ha fatto a lungo parlare di sé. Avvinghiata al palo con naturalezza, Brooke ancheggia e seduce in lingerie sexy e caschetto nero alla Valentina di Crepax. Impossibile resisterle.


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Laureata con lode in Filologia Moderna presso l’Università di Roma "La Sapienza" con tesi magistrale dal titolo Da piazza Fontana al caso Moro: gli intellettuali e gli “anni di piombo”. È giornalista pubblicista e collabora con webzine e riviste culturali occupandosi prevalentemente di cinema e letteratura otto-novecentesca. Ha pubblicato su Treccani.it e O.B.L.I.O. – Osservatorio Bibliografico della Letteratura Italiana Otto-novecentesca, di cui è anche membro di redazione. Lavora come Ufficio stampa e media. Nel luglio 2021 ha fatto parte della giuria di Cinelido – Festival del Cinema Italiano dedicato al cortometraggio.

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