All’interno del pacchetto Sky, la HBO non smette mai di sfornare prodotti televisivi appetibili, come la miniserie Sky Exclusive The Staircase, con Colin Firth e Toni Colette. C’è però anche chi si affaccia al piccolo schermo a due anni dall’uscita negli Stati Uniti: è il caso di Run – Fuga D’Amore, dal 6 giugno disponibile su Sky On Demand.
La Serie TV in sette episodi si avventura tra il thriller e il romanticismo tinto di black humor, per una produzione firmata da due grandi protagoniste della serialità televisiva, Phoebe Waller Bridge e Vicky Jones. Il loro è un sodalizio professionale impreziosito dall’amicizia, che vede la Waller Bridge – produttrice esecutiva e guest star – e la Jones – ideatrice e produttrice esecutiva – lavorare ancora insieme su Run – Fuga D’Amore a quattro anni dal loro primo incontro su Crashing (2016).
Sono seguiti poi due altri gioiellini artistici (Fleabag, Killing Eve) che testimoniano una collaborazione vincente. Si aggiunga poi la regia di Kate Dennis (The Handmaid’s Tale) sull’episodio pilota per stuzzicare lo spettatore affamato di un’ironia non convenzionale e di uno sguardo peculiare sul mondo femminile. Run – Fuga D’Amore incanala quindi le aspettative indotte dalle sue creatrici e le soddisfa parzialmente, in un prodotto ibrido, a cui ci si avvicina con lentezza, ma che può svelare risvolti interessanti. Ma soprattutto riuscirà a delucidare i romantici sull’eterno quesito: in amore vince davvero chi fugge?
Run – Fuga D’Amore…su un treno
L’amore può superare i confini del tempo e della distanza geografica, racchiudendo una promessa in una magica parola digitata su un SMS. Così accade per Ruby (Merrit Wheter) e Billy (Domhnall Gleeson), fidanzati ai tempi del college e uniti per quindici anni dalla speranza di rivedersi, preannunciata da un semplice messaggio: RUN.
Così Ruby e Billy si erano ripromessi dopo l’università che, se uno dei due avesse inviato all’altro quella parola, e l’altro avesse risposto entro 24 ore, i due si sarebbero ritrovati alla Grand Central Station di New York per intraprendere un viaggio di una settimana a bordo di un treno panoramico per tutta l’America: in qualunque posto si trovassero, chiunque avessero avuto accanto, quello sarebbe stato il loro destino romantico.
Per due volte hanno provato, per due volte uno dei due non ha risposto. Tuttavia, la terza volta, ecco che al messaggio di Billy, Ruby inaspettatamente risponde. I due vincono gradualmente la timidezza e l’imbarazzo, risvegliando una passione mai sopita lungo un viaggio che fa della rivelazione la sua chiave di volta. I due innamorati, infatti, si nascondono reciprocamente segreti delle rispettive vite che però non possono restare celati a lungo. Basta quindi un terzo personaggio scomodo, tale Fiona (Archie Panjabi), e il coinvolgimento in un omicidio, per dettare una linea thriller tra i cuori di un idilliaco viaggio passionale.
Un confronto a due in un limbo sentimentale
È qui che Run-Fuga D’Amore si accende, quando il giallo imperversa tra i filamenti sentimentali. Si inserisce all’improvviso, con un passaggio dall’ambientazione predominante sul treno a una cittadina attraversata dalla continua fuga dei due amanti, ma questa volta con la polizia alle calcagna. L’episodio 5, dove appare per la prima volta Phoebe Waller Bridge nei panni di una tassidermista di animali uccisi sull’autostrada, si impreziosisce di un black humor alla Fargo, che accende la narrazione di una comicità grottesca. Quest’ultima, sottesa in maniera sottile nei primi episodi, trova sfogo in una scrittura che ci ricorda la penna trainante della Waller Bridge.
La discesa dal treno, quindi, non introduce un dinamismo solo narrativo, ma sblocca una trasformazione emotiva dei due personaggi, che si liberano dalle inibizioni, uniti da un motivo più forte per fuggire insieme. L’ambientazione sul treno, infatti, riflette il simbolismo di un limbo in cui i due protagonisti vivono una tensione emotiva e sessuale sospesa.
Dopo quindici anni, ciascuno dei due si rapporta ai cambiamenti, alle insicurezze e alle cicatrici invisibili dell’altro. L’attenzione narrativa è quindi votata a condurre gradualmente lo spettatore alla scoperta dei due amanti, in un modo che a tratti può risultare difficoltoso perché deve seguire i ritmi sospesi e attendenti della reciproca scoperta di Ruby e Billy.
Un amore interrotto, come i suoi protagonisti
Ruby e Billy sono due creature incompiute: lei nasconde le sue insicurezze e la sua infelicità dietro una maschera di passionalità felina e indipendenza; lui si mostra al mondo come un grande life coach, ma respira quotidianamente un fallimento nella vita privata e si sente inadeguato rispetto a ciò che Ruby vorrebbe lasciare per lui.
Tra i due, quindi, c’è un antagonista invisibile: il tempo, ed è una frase di Ruby a sottolineare quanto sia doloroso a volte ricordarlo: “Ho provato a essere la me che ero quando stavo con te”. Lei per prima, dunque, si impone di darsi un atteggiamento da ventenne per non fare i conti con un cambiamento che sente soprattutto a livello estetico.
Così è interessante notare come in Run – Fuga D’Amore, Vicky Jones abbia scelto di raccontare il tentativo di re-innamorarsi dopo essere stati innamorati. Non la fascinazione per la prima volta, né la delicatezza della fedeltà romantica della vecchiaia, ma le difficoltà di riprovarci con la consapevolezza di poter distruggere due vite per un sentimento che non potrebbe più essere lo stesso di prima. Ruby e Billy sono quindi i portavoci di un amore interrotto, che svela un’altra delle infinite sfumature attraverso cui espletare il genere romantico.
La soluzione incompiuta della fuga ai problemi
Run – Fuga D’Amore traduce il meccanismo universale di risoluzione ai problemi personali con la fuga. Questa sembra essere la soluzione più immediata per trasporre in un altro contesto le proprie difficoltà, ma può durare per un breve arco di tempo (in questo caso una settimana), prima che la realtà si riaffacci con violenza per chiedere il conto. Ed è difficile per chi resta mettersi dalla parte di chi fugge, cercando di condividerne le motivazioni senza considerare quel frammento di egoismo che, in parti diverse, appartiene a tutti.
Così Phoebe Waller – Bridge e Vicky Jones estremizzano la fuga in un tentativo di ricongiungimento romantico a cui ci si avvicina con lentezza. Ed è un peccato che, dopo il lento affezionamento alla serie e ai suoi protagonisti, Run – Fuga D’Amore non abbia ottenuto il rinnovo per una seconda stagione, lasciando sospeso il suo pubblico su un finale aperto. Nonostante il progetto non goda del traino accattivante della penna della Waller – Bridge e oscilli tra interesse e distacco, si avvale di quelle componenti, come l’ironia sferzante e la cooperazione al femminile che risaltano in un concept diverso dalla routine romantica.
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