Il 6 Aprile è uscito in streaming su Prime Video, per la regia del duo YouNuts!, Grosso guaio all’Esquilino: la leggenda del Kung Fu. Ma dobbiamo dirlo: il vero guaio, forse, è stato scommettere in un prodotto che, dall’inizio alla fine, cerca in tutti i modi di omaggiare i grandi film per ragazzi anni ’80. Il tutto potrebbe anche funzionare se non ci fosse, però, un grande problema con la scrittura di una trama troppo relegata all’uso smodato di clichés che, seppur usati in una chiave comica, finiscono col mettere al tappeto lo spettatore.
Grosso guaio all’Esquilino, Lillo e la sua pace interiore!
Grosso guaio all’Esquilino: la leggenda del Kung-Fu fa di tutto per cercare di essere una parodia, un surrogato tutto italiano di quello che i nostri occhi avevano già visto e amato: i classici film, anni ’80, di formazione per ragazzi, dove un giovane ragazzo, emarginato e denigrato dal suo gruppo dei pari, con l’aiuto di un saggio mentore, trovava il coraggio di essere se stesso e di farsi valere.
Nel film targato Prime Video, e prodotto da Andrea Occhipinti (produttore di film come This Must Be The Place di Paolo Sorrentino e del recente Freaks out di Gabriele Mainetti), c’è al centro la classica storia del ragazzo un po’ sulle sue che è perdutamente innamorato di una ragazza, ma allo stesso tempo viene bullizzato dall’ex di quest’ultima: il classico triangolo che abbiamo già visto nei classici degli anni ’80. Del resto, Grosso guaio all’Esquilino: la leggenda del Kung-Fu lo si può considerare come un grande omaggio, decisamente poco riuscito, al grande classico del cinema per ragazzi che è Karate Kid (1984), e tutti i suoi seguiti.
Stavolta, però, gli YouNuts! al posto del buon troppo caro Maestro Miyagi hanno voluto mettere il buon “Maestro” Lillo che finisce, purtroppo, per essere un po’ l’ombra di sé stesso. Qui, il volto dietro Posamen è un attore, di un unico film di serie B sul Kung-Fu, ormai fallito che per avere un pasto caldo e un posto in cui dormire cercherà in tutti i modi di stare accanto e insegnare a sua volta al giovane Davide (Riccardo Antonaci) il Kung-Fu. Ma a chiudere veramente il cerchio è la presenza di Carolina Crescentini, Asia, la mamma di Davide.
Bisogna, però, ammettere che la mossa di Prime Video di mettere al centro del film degli YouNuts! la star dello show di punta della piattaforma, ovvero LOL, non ha fatto che relegare il personaggio di Lillo a un personaggio che sì è comico, ma non riesce veramente a trainare tutto il film, proprio a causa di un’inventiva quasi nulla sul piano narrativo.
Bisogna continuare ad allenarsi, anche sul piano della regia
Il duo al timone della regia di Grosso guaio all’Esquilino: la leggenda del Kung-Fu, gli YouNuts!, Niccolò Celaia e Antonio Usbergo, forse scoraggiati da una sceneggiatura che non regala nulla di nuovo e priva di alcun guizzo sul piano narrativo, non hanno di certo arginato il problema, già espresso pocanzi, della trama scialba e poco condita.
Pur volendo risultare una commedia, Grosso guaio all’Esquilino: la leggenda del Kung-Fu cerca di assumere toni seri affidandosi ad una direzione della fotografia, firmata da Cristiano De Nicola, e a una colonna sonora, composta da Flavio Le Fosse, veramente azzeccati e ben fatti in più punti dell’intero film. Grazie a interessanti giochi di luci led si riesce a ricreare il covo dei giovani protagonisti del film che, con l’ausilio delle musiche, strizzano l’occhio a una serie che sull’ambientazione anni ’80 ha fatto la sua fortuna: stiamo parlando di Stranger Things.
Purtroppo, però, risultano essere dei momenti stranianti e fini a se stessi rispetto a tutto il resto del film. Ciò che manca davvero è un fil rouge che accompagna lo spettatore durante la visione. Quindi sì: questa volta gli YouNuts! non sono riusciti nell’impresa di impacchettare un film energico e frizzante che abbia quel sentore di nuovo! Il che è un peccato perché il loro penultimo film, sempre prodotto da Prime Video, Con chi viaggi (2022), era stato un bell’esperimento, con una buona direzione degli attori, tra cui: Lillo, Alessandra Mastronardi e Fabio Rovazzi.
Ci auguriamo che con il loro prossimo film si cerchi d’imparare un po’ la lezione e di lasciare, per il momento, il Kung-Fu, puntando di più sull’originalità.
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