Disponibile su Netflix dal 3 ottobre, Monster: La Storia di Ed Gein è la terza stagione della serie antologica creata da Ryan Murphy incentrata in questo caso sulle vicende realmente accadute di uno dei serial killer più efferati del secolo scorso: Ed Gein. Composta da 8 episodi, il cast comprende Charlie Hunnam nel ruolo del protagonista, Vicky Krieps, Laurie Metcalf, Suzanna Son, Lesley Manville, Addison Rae, Charlie Hall e Tom Hollander.
Monster, chi era davvero Ed Gein?
Ambientato nella cittadina di Plainfield nella metà degli anni ’50, Monster racconta la vera storia di Ed Gein (Charlie Hunnam), un uomo dall’indole apparentemente innocente e pacifica considerato da molti come “lo scemo del villaggio”, il quale nasconde però all’interno della sua isolata fattoria un terribile e oscuro segreto, che lo porterà a divenire uno dei serial killer più famosi della storia americana.
Dopo il successo delle due stagioni precedenti, incentrate sulla figura di Jeffrey Dahmer e sui controversi eventi che hanno coinvolto i fratelli Menendez, Monster (che nel frattempo è già stata rinnovata per una quarta stagione prevista per il 2026 e che ruoterà intorno alle vicende di Lizzie Borden) prosegue il suo percorso, già solido e avviato, incentrando la sua narrazione su Ed Gein, serial killer le cui macabre gesta hanno saputo ispirare anche il mondo del cinema. Se però nei primi due casi sono state portate sul piccolo schermo due storie ben documentate, lo stesso non si può dire su questa terza stagione, la quale si confronta con fonti e materiali meno esaustivi.
Risiede forse in questa circostanza la mancanza di solidità e struttura che caratterizza questa stagione? La sceneggiatura, infatti, scritta da Ian Brennan (che dirige anche qualche episodio), preferisce concentrarsi sull’eredità di Gein e sul suo impatto sulla società e sull’immaginario comune, piuttosto che delineare un ritratto dell’uomo che, ad oggi, rimane ancora una delle figure più controverse mai esistite. Nonostante la brillante interpretazione di Charlie Hunnam, quello che rimane di Ed Gein alla fine della serie è una rappresentazione sconclusionata e confusionaria, dove il lato psicologico dell’uomo non viene per nulla valorizzato, bensì solo accennato.

Monster, troppa confusione e poca chiarezza
Una delle caratteristiche più apprezzate della serie antologica Monster sin dalla sua prima stagione, è sicuramente la capacità di raccontare vicende controverse nella maniera più chiara possibile. In questa terza stagione, invece, la mancanza di una solida documentazione ha influito pesantemente sulla riuscita finale della serie, portando il prodotto finale a risultare mediocre rispetto ai suoi predecessori. Sono numerose, infatti, le libertà creative prese dagli sceneggiatori, il cui unico fine rimane quello di riempire i vuoti presenti nella realtà, così come le numerose sottotrame che allontano il focus dalla figura di Ed Gein, rendendo il tutto troppo romanzato.
Nel suo complesso la serie sembra quasi utilizzare la storia di Gein non come trama principale, ma come pretesto per raccontare altro, riducendola a semplice contorno. Uno spazio significativo viene infatti donato alla rappresentazione dell’influenza che la sua figura ha dato nel mondo del cinema, con numerose sequenze – oltre che buona parte di alcuni degli episodi – dedicate a tre delle figure più iconiche del cinema horror che traggono ispirazione da lui: Norman Bates di Psyco, Leatherface di Non Aprite Quella Porta e Buffalo Bill di Il Silenzio Degli Innocenti. Così facendo, le gesta di Gein, il suo modus operandi, il suo arresto e la sua detenzione passano in secondo piano.
Monster: La storia di Ed Gein, in breve

Monster: La Storia di Ed Gein è quindi una serie che preferisce indagare l’impatto degli avvenimenti avvenuti per mano di Gein, piuttosto che concentrarsi sulla sua figura, cadendo però nella trappola di una storia che risulta essere troppo romanzata e poco aderente alla realtà. La troppa attenzione rivolta ai personaggi secondari, la cui storia è molto spesso romanzata anch’essa (è il caso del personaggio di Adeline), e le varie sottotrame contribuiscono a rendere la terza stagione di Monster la più confusionaria.
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