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Ricomincio da Capo

Ricomincio da Capo, l’eredità del loop temporale

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12 minuti di lettura

Groundhog Day (tradotto in Italia con Ricomincio da Capo) compie 30 anni: la commedia cult con Bill Murray e Andie MacDowell, diretta dal compianto Harold Ramis, più famoso per il suo ruolo di Egon Spengler nei film dei Ghostbusters, ha lasciato un segno indelebile nel cinema americano e nell’immaginario collettivo.

Si può dire che Ricomincio da Capo sia diventato una sorta di Cantico di Natale moderno, in cui il protagonista egocentrico e scontroso è costretto, attraverso un espediente sovrannaturale, a ripensare al suo passato e alle sue azioni, per diventare infine più felice e migliore. In questo caso, l’espediente è un loop temporale, che costringe il povero Phil a rivivere lo stesso giorno, finché non avrà imparato la lezione. Questa formula base, universale e familiare, ha dato luogo a una lunga serie di rivisitazioni e adattamenti, soprattutto nell’ultima decina d’anni. Facciamone un excursus.

Ricomincio da Capo nella fantascienza

ricomincio da capo

La premessa di Ricomincio da Capo è ovviamente un biglietto d’invito per il genere fantascientifico, dato l’elemento temporale.

Uno dei primi film ad esplorare questo concetto in un contesto completamente fantascientifico è stato Source Code di Duncan Jones, con Jake Gyllenhaal protagonista. Qui un capitano dell’aeronautica si sveglia ripetutamente in un treno che esplode nell’arco di 8 minuti. Ogni volta che il treno esplode, e che il capitano muore, il ciclo ricomincia: la missione è trovare la bomba e i terroristi impedendo al treno di esplodere, e che i passeggeri muoiano. In Source Code l’esperienza temporale è possibile grazie ad una macchina sperimentale, che ricostruisce il passato utilizzando la memoria collettiva degli ultimi 8 minuti vissuti dai passeggeri prima della loro morte. Chi conosce Jones sa che bisogna aspettarsi un ulteriore colpo di scena, che ovviamente non racconteremo.

Ricomincio da Capo-fantascienza

L’esempio più famoso di loop temporale fantascientifico è probabilmente Edge of Tomorrow di Doug Liman, con Tom Cruise ed Emily Blunt. Diventato presto un cult per gli appassionati, il film si svolge nel bel mezzo di un’invasione aliena in Europa. Un soldato, dopo essere stato contaminato dal sangue di un alieno, ottiene il potere di rivivere lo stesso giorno ogni volta che muore. Infatti l’invasione aliena sta avendo successo proprio grazie alla loro natura, ogni volta che subiscono una sconfitta importante resettano l’evento per correggere i propri sbagli e riscontrare successi. Edge of Tomorrow tratta in maniera molto intelligente il tema del loop temporale, ed è stato subito osannato come uno dei migliori film di fantascienza della decade scorsa.

Un film più recente, uscito nel 2020, è Boss Level, diretto da Joe Carnahan e con un cast d’eccezione: Frank Grillo, Mel Gibson, Naomi Watts e Michelle Yeoh (pre-fama da Everything Everywhere All At Once). Come suggerisce il titolo, Boss Level è un film d’azione over-the-top la cui struttura ricorda molto quella di un videogioco: un soldato si sveglia e sopravvive a molteplici attacchi alla sua vita nello stesso giorno. Più procede nei vari loop, più scopre diversi collegamenti che lo portano a scontrarsi con il cattivone di turno, che vuole conquistare il mondo grazie ad un macchinario che può modificare il tempo, e a cui il protagonista è collegato.

Ricomincio da Capo nella commedia

Ricomincio da Capo-commedia

Un altro genere fortunato nell’utilizzo del loop temporale è, ovviamente, la commedia, seguendo le orme dell’originale Ricomincio da Capo.

Netflix, come sempre, ha provato a capitalizzare con questo sottogenere, producendo un film e una serie tv: il primo è Naked (Ricomincio da nudo), una sfortunata commedia con Marlon Wayans, in cui il protagonista, il giorno del suo matrimonio, si sveglia in un ascensore, completamente nudo. Naked in realtà è il remake di un film svedese, a sua volta non molto apprezzato né dal pubblico né dalla critica.

Molto più fortunata, invece, la serie con Natasha Lyonne, Russian Doll, in cui la protagonista rivive la festa del suo 36esimo compleanno. La serie riscosse subito molto successo grazie, soprattutto, al carisma di Lyonne, e fu rinnovata per una seconda stagione, che si distacca dal concetto di loop temporale per concentrarsi invece di più sui viaggi nel tempo e sul body swap, un altro sotto-genere molto amato che è stato rivisitato in molte salse.

Uno degli ultimi successi è Palm Springs, con Andy Samberg e Cristin Milioti. Uscito nel 2020 durante il lockdown, il film è stato un grande successo, forse anche grazie all’atmosfera di sospensione temporale, che si sposava perfettamente con l’esperienza della quarantena. Come in Russian Doll, anche qui non è solo una persona ad essere intrappolata nel loop, ma addirittura tre: tutti rivivono il giorno delle nozze della sorella della protagonista. Seguono ovviamente intrecci amorosi e, come da formula, realizzazioni esistenziali sulla vita dei personaggi.

Menzione speciale per Meet Cute (Il giorno perfetto), che anche se non si restringe prettamente al loop temporale, utilizza la sua premessa in modo simile a Ricomincio da Capo: nel film con Kaley Cuoco e Pete Davidson, uscito l’anno scorso, la protagonista, dopo aver tentato il suicidio, usa una macchina del tempo per rivivere continuamente un appuntamento molto bello. Il film non intrappola i suoi personaggi in un loop senza via di fuga, ma usa l’espediente del viaggio nel tempo per ripetere un evento specifico.

Ricomincio da Capo nel drammatico

Ricomincio da Capo-drama

Un interessante omaggio al film con Bill Murray è il film del 2013 About Time (Questione di tempo), di Richard Curtis con Domhnall Gleeson e Rachel McAdams. Anche se non si tratta esattamente di un vero loop temporale, il protagonista ha l’abilità di viaggiare nel tempo, abilità che utilizza per correggere errori o modificare eventi a suo vantaggio, anche ripetendo più volte le stesse giornate. Il viaggiatore temporale imparerà presto a godersi la vita per come viene, senza doversi preoccupare di aggiustare ogni minimo inconveniente.

Il sotto-genere temporale ha avuto un’incarnazione anche nel teen drama: uno dei primi film di questo tipo è Before I Fall (Prima di domani) con Zoey Deutch, uscito nel 2017, curiosamente un anno in cui sono usciti molti film e serie tv con loop temporali. Come in Ricomincio da Capo, anche qui la protagonista, una volta capito di essere intrappolata in un loop, lo usa a suo vantaggio per rimediare ai torti che ha causato, per essere più gentile con le persone che la circondano, e anche per salvare la vita di una sua amica.

Un altro teen drama, più recente, è The Map of Tiny Perfect Things (La mappa delle piccole cose perfette), uscito nel 2021, con Kathryn Newton. Come in Palm Springs, le persone intrappolate nel loop sono due, e tra loro si formerà una relazione romantica che porterà entrambi a capire cosa vogliono davvero nella loro vita e a trovare il coraggio di affrontarla insieme.

Menzione speciale per il cortometraggio vincitore del premio Oscar nel 2020 Two Distant Strangers (Due estranei), in cui un giovane afroamericano rivive continuamente il giorno in cui viene ucciso da un poliziotto bianco. Ovviamente la premessa di tutto il corto è una metafora per i numerosi casi di razzismo e di violenza da parte della polizia negli Stati Uniti.

Menzioni speciali

Ricomincio da Capo-horror

Impossibile non citare Happy Death Day (Auguri per la tua morte) e il suo sequel Happy Death Day 2U (Ancora auguri per la tua morte), il fortunato dittico diretto da Christopher Landon con Jessica Rothe. Landon ha il gusto di prendere escamotage narrativi noti e riadattarli in commedie horror: in Happy Death Day utilizza ovviamente il loop temporale, mentre in Freaky (con Kathryn Newton), una sorta di spin-off spirituale, utilizza il già citato body swap. Interessante notare come anche in Russian Doll vengano accoppiati gli stessi due pretesti narrativi. In Happy Death Day la protagonista deve scappare da un serial killer mascherato che continua ad ucciderla e a far ripartire un loop temporale di caccia al topo.

Vale la pena menzionare anche È già ieri, remake italiano del 2003 dell’originale Ricomincio da Capo, diretto da Giulio Manfredonia e con Antonio Albanese, duo fortunato che ha collaborato anche nei film del personaggio Cetto La Qualunque. Il film ripercorre in tutto e per tutto la trama del film originale con Bill Murray, sostituendo alla marmotta delle cicogne, e alla tempesta di neve una mareggiata. Segue la solita sequela di comportamenti presente anche in molti degli altri film precedentemente citati: angoscia, cinismo, suicidio, e infine la graduale realizzazione e apprezzamento del mondo e delle persone intorno a lui.

Quella di Ricomincio da Capo è una formula ormai diventata cliché, un espediente narrativo con cui si racconta quasi sempre la stessa storia, una favola morale sul non dare nulla per scontato e sull’apprezzare la vita in tutte le sue imperfezioni. Chissà quante altre variazioni sul tema arriveranno in futuro, tra fantascienza e commedie, passando magari per altri generi ancora inesplorati.


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Nato a Roma, studia attualmente al DAMS di Padova.
Vive in un mondo fatto di film, libri e fumetti, e da sempre assimila tutto quello che riesce da questi meravigliosi media.
Apprezza l'MCU e anche Martin Scorsese.

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