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Storia della mia famiglia, come si supera un lutto

5 minuti di lettura

Storia della mia famiglia è una serie diretta da Claudio Cupellini e ideata da Filippo Gravino, già autore di ACAB – La serie e Il primo Re. Uscita su Netflix il 19 febbraio, la serie tratta della famiglia di Fausto (Eduardo Scarpetta, già noto per il suo ruolo nella serie La legge di Lidia Poët), composta da persone con le quali, seppur non abbia un legame sanguigno, vi è un’amicizia profonda che li lega: Maria (Cristiana Dell’Anna) e Demetrio (Antonio Gargiulo), Lucia (Vanessa Scalera) e Valerio (Massimiliano Caiazzo).

Il senso del bene comune in Storia della mia famiglia

Fausto è un uomo di origini napoletane che vive a Roma con i suoi figli, dopo essersi separato da Sara (Gaia Weiss), la quale è stata ritenuta inadatta come madre. A causa della notizia di una grave malattia, Fausto decide di affidare il futuro dei figli a coloro i quali ritiene essere parte integrante della famiglia, poiché ha sempre creduto in loro grazie ad un rapporto di fiducia sincero. Nonostante alcune difficoltà iniziali, i membri della famiglia decidono di esaudire il desiderio di Fausto e, con coraggio, affrontano il lutto per il bene comune.

Una scena dalla serie Storia della mia famiglia.

L’originalità di Storia della mia famiglia è data da una narrazione che presenta, da subito, un punto di svolta dal quale susseguono una serie di retrospettive su tutti i personaggi, compreso il protagonista. Infatti, la serie presenta ogni personaggio con delle caratteristiche specifiche, alternando il focus su di loro in ciascun episodio. Ciò che li accomuna è la stima e l’amore per Fausto, sentimenti reciproci che hanno contribuito a instaurare un legame estremamente importante, al punto tale da diventare una vera e propria famiglia per lui.

La serie mostra anche quelle che sono le fragilità dei vari personaggi, in particolare Maria e Demetrio che, tra tutti, sono quelli che provano di più un senso di smarrimento e incapacità nel gestire la situazione. Tuttavia, nel corso della narrazione i personaggi superano determinati limiti, anche grazie a dei messaggi confortanti lasciati da Fausto per invitarli a non mollare e a restare uniti sia per loro stessi, ma soprattutto per i piccoli Libero ed Ercole.

I figli al centro in Storia della mia famiglia

Nel corso della serie non emerge il classico profilo della famiglia tradizionale, la quale è decisamente lontana dall’immaginario comune. Pur concentrando il tema sull’elaborazione del lutto, Storia della mia famiglia vuole rappresentare come, a volte, possa avvenire un rovesciamento della medaglia, offrendo un nuovo modo di concepire la famiglia stessa. Questa visione si riflette molto sul carattere di Fausto il quale, in contrapposizione alla madre dei loro figli, Sara, mostra sia un grande interesse e desiderio di cura nei loro confronti, ma soprattutto, una grande tenacia nel dire la verità sulle sue condizioni di salute.

Eduardo Scarpetta in una scena della serie Storia della mia famiglia.

Storia della mia famiglia racconta con grande sensibilità il tema della famiglia, poiché propone una visione originale e lontana dai comuni pregiudizi. Libero ed Ercole non assumono un ruolo marginale bensì tutto ruota intorno a loro, ponendo all’attenzione dello spettatore quanto possa essere difficile per loro vivere una situazione delicata, specialmente quando si trovano costretti a scegliere da che parte stare.

Dal lutto si può ricominciare

Storia della mia famiglia, grazie sia all’ottima interpretazione degli attori, sia all’originale stile narrativo, trasmette un messaggio la cui delicatezza impatta lo stato d’animo dello spettatore: è possibile riprendere a vivere se c’è l’amore che unisce le persone, nonostante tutto. Il carattere solare di Fausto, anche davanti alle difficoltà apparentemente insormontabili, rende giustizia alla capacità degli altri di superare il lutto nonostante possa essere difficile, in quanto ognuno ha la propria percezione.


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Classe 2000, vivo a Milazzo e sono dottore magistrale in Scienze dello spettacolo. Ambisco a diventare giornalista specializzato in critica cinematografica. Ho anche una vita sociale quando non sono immerso nella visione di qualche film e/o nella lettura di libri.

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