The Old Guard, Charlize Theron a patti con l’immortalità

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Sono guerrieri prima di essere soldati, perché nella loro vita immortale hanno combattuto più di una guerra. La regista Gina Prince-Bythewood li racconta nel suo nuovo film fantasy-action The Old Guard, dal 10 luglio su Netflix. Si tratta della trasposizione dell’omonimo fumetto del 2017 e mette in luce l’eterno spirito combattente di un gruppo di uomini immortali per aiutare chi ne ha più bisogno.

All’alba del XXI secolo, però, alle guerre di religione e ai conflitti politici internazionali si aggiunge l’evoluzione medica. L’industria farmaceutica combatte per un’eternità vitale che non ha ancora conosciuto e i protagonisti sembrano essere le perfette cavie per la clonazione di un codice genetico unico nel genere. Come si può combattere, quindi, una guerra senza armi?

Chi sono i membri millenari di The Old Guard

Un team immortale che si destreggia tra operazioni speciali non poteva che vantare un cast d’eccezione. A capo di tutti c’è Andromaca di Scizia, detta Andy, interpretata da una decisa e combattiva Charlize Theron. Non si conosce la sua età, ma sappiamo che un tempo veniva adorata come una dea e che ha vissuto i processi di eresia contro le streghe. E questo ci basta. Tuttavia, Andy sembra soffrire il peso dell’immortalità, così come il penultimo membro della squadra, Booker (Matthias Schoenaerts).

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Nicky (Luca Marinelli) e Joe (Marwan Kenzari) si sono invece trovati e innamorati durante le Crociate come esponenti di fazioni contrapposte. A loro l’immortalità non promette la solitudine che angoscia Booker e li spinge a vivere l’uno per l’altro. Ma forse, quello che tutti hanno dimenticato è il sentimento che si prova nello scoprire di non poter più morire. Quella sensazione disorientante che la neo arrivata Nile (KiKi Layne), caporale dei Marines, non si sa spiegare. Fortunatamente è Andy a trovarla.

L’industria farmaceutica tra rivoluzione scientifica e profitto

Quindi siete i buoni o i cattivi? Dipende dal secolo.

La possibilità di aggiungere anni di vita alla popolazione mondiale stuzzica l’interesse della Merrick Farmaceutica. Un gigante del settore, con a capo il più giovane amministratore delegato mai visto (Harry Melling alias Dudley Dursley di Harry Potter). La sua ricerca per la creazione di un farmaco antitumorale non può prescindere dal codice genetico di un uomo immortale. E il Dottor Copley (Chiwetel Ejiofor) si presta alla causa in una caccia al guerriero per Merrick.

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Copley è un uomo informato. Da tempo ha raccolto informazioni su Andy e la sua squadra e su come questi abbiano aiutato il prossimo nella storia. Tuttavia, il suo vivo interesse scientifico per il miglioramento dell’umanità si scontra con la fame di guadagno di Merrick. Quest’ultimo è disposto a raggiungere il suo obiettivo a qualunque costo, riducendo gli immortali a cavie di tortura disumana. Qual è dunque il prezzo della ricerca?

Il prezzo dell’immortalità

Un giorno le tue ferite non guariranno più, non si sa quando né perché.

The Old Guard mostra il lato più drammatico di un’immortalità non voluta. Per chi riceve in dono l’eterna giovinezza, il prezzo da pagare è molto alto. L’anonimato, la perdita degli affetti e la solitudine sono solamente parte del contratto. Così combattere per un mondo migliore diventa l’unica ragione di vita per chi non ha niente da perdere. Anche se l’esaltazione dei primi tempi si affievoliscono sotto il peso dei ricordi.

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Sono abituati a vedere scorrere senza possibilità di fermarlo. Non fa male quello che si porta con sé, ma le tracce che lascia al suo passaggio. C’è però una via d’uscita. Quella di un’immortalità che non ti garantisce l’incolumità per sempre. Arriva un giorno, senza data, in cui il corpo eterno si spegne, così all’improvviso. È l’inesorabile incedere del tempo che chiede il suo riscatto.

Il ritratto che ci lascia The Old Guard

The Old Guard è una cornice di temi universalmente riconoscibili, dall’amore, alla perdita fino alla solitudine e all’ingiustizia. La narrazione dell’immortalità non è un tema particolarmente innovativo, ma il film lo dipinge su un gruppo di personaggi che vogliamo conoscere. Ognuno di loro ha una storia da raccontare, un passato intessuto di sofferenza che traspare dai loro volti. C’è qualcosa di più dietro colpi di pistola, coltellate, calci e pugni.

È un action godibile da vedere, che tocca simultaneamente più Paesi, dal Marocco al Sudan, dalla Francia all’Inghilterra. Gioca sull’interazione inevitabile con il mondo farmaceutico quando si tratta di uomini dai poteri straordinari. Ma dà anche un’importanza rinnovata al mondo femminile, mostrando le donne impegnate in Afghanistan e lanciando un messaggio alle eterne combattenti, seppur pervase da una fragilità irrisolta. Il film raccoglie quindi spunti interessanti e il finale aperto ci lascia immaginare una possibile loro evoluzione.


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Classe 1996, laureata in Comunicazione e con un Master in Arti del Racconto.
Tra la passione per le serie tv e l'idolatria per Tarantino, mi lascio ispirare dalle storie.
Sogno di poterle scrivere o editare, ma nel frattempo rimango con i piedi a terra, sui miei immancabili tacchi.

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