“They’re such an amazing duo”. Le parole di Jon Watts sul suo nuovo film, Wolfs, presentato Fuori concorso a Venezia81, non possono che far venire alla mente i meme basati sul concetto della bromance. Quel fenomeno per cui due persone, genericamente maschi (bro) sarebbero legati indissolubilmente dalla loro amicizia. Dall’uscita di Bullet Train ha spopolato sui social – in particolare su quello prediletto dalla Gen Z – il meme che vede l’intesa tra Tangerine/Lemon (ovvero Aaron Taylor-Johnson e Brian Tyree Henry). Insieme, in qualsiasi caso e qualsiasi cosa succeda. Al Lido sbarca la coppia che potrebbe spodestarli.
George Clooney e Brad Pitt, sono due eterni e solitari qui riuniti, co-protagonisti nell’action comedy del regista americano e disponibile globalmente su AppleTV+ a partire dal 27 settembre. Ed è proprio sull’energia caricaturale sprigionata dai due in scena che si appoggia il ritmo convincente di Wolfs.
Wolfs, storia di lupi e divi
Clooney è un professionista “aggiustatutto” che viene chiamato in caso serva ripulire una scena del crimine, spesso se vengono coinvolte personalità pubbliche di alto livello. Un lupo solitario, che però farà la conoscenza di Pitt (suo collega) proprio sulla scena di un crimine che coinvolge Margaret (Amy Ryan da The Office) e un ragazzo (Austin Abrams da The Walking Dead, Città di carta, Euphoria).
In una nevosa New York, l’aspetto solitario della metropoli si rispecchia nella caratterizzazione dei due: quel rapporto che tipicamente nasce male, continua peggio, ma finisce per essere stretto e vitale, indissolubile anche se incomprensibile.
La ventata che rinfresca il Lido
In Wolfs Jon Watts mette insieme un gruppo non facile che gestisce abilmente e che non va mai troppo sopra le righe. Clooney e Pitt sono un duo da partner in crimes (la simpatia reciproca tra gli attori è nota) al punto che fu proprio il regista americano a voler realizzare questo film mettendoli insieme, finalmente. Il risultato ricorda un po’ John Travolta e Samuel L. Jackson. O una pericolosa bomba pronta a esplodere che viene invece fatta detonare in maniera controllata. Lupi che abitano la scena. Un film che mischia la comedy e l’action che finalmente vuole farsi vedere (!).
Così efficace da dare una ventata di aria fresca – in questa edizione della Mostra in cui non solo il caldo asfissiante ci ha accolto impreparati (cosa a cui il buio e l’aria condizionata della sala spesso rimedia) – ma anche in fatto di titoli simili che fanno capolino timidamente quasi temendo sé stessi.
Irriverente, come è, con quel senso humor da film che sa di non doversi prendere troppo sul serio, Wolfs lascia spazio anche alla tensione, rivitalizzata in un rapporto a tre con Austin Abrams, prima il problema da liberare poi da eliminare. In una città, inoltre, NY, che sullo schermo è ancora intrisa del gangster movie alla Scorsese; visione che Watts abbraccia, che non può non sfruttare, e che rende in un certo senso sua – non per forza scontata, ma brillante – dove la cocaina si mischia alla neve, il sangue ne diventa la linfa vitale, e i proiettili la medicina estirpatrice.
Wolfs è gioco che è retto non a caso da pochissimi attori (oltre quelli nominati compaiono solo: Poorna Jagannathan, Zlatko Burić, Richard Kind e qualche altra comparsa) in una desolante metropoli vuota ma non morta, anzi pulsante, come la quarta protagonista in scena che Watts fa vivere attraverso carrelli e scene di inseguimento adrenalinici. Brad Pitt ha l’aria da navigatore disperso, George Clooney è il suo contraltare: meticoloso, sempre con l’asso nella manica pronto in qualsiasi situazione. Si controbilanciano spesso.
Ecco che quindi Jon Watts mostra sprazzi di un suo talento che invece era partito male (la trilogia di Spiderman con Tom Holland). C’è dell’ingegno creativo oltre che produttivo. Non allunga il brodo, non serve la solita minestra riscaldata, pasticcia poco ed elabora anzi una sceneggiatura d’impatto, che sa sempre dove indirizzare l’occhio e l’attenzione dello spettatore, fino ad arrivare a quel finale che chiude (o si apre) in pochi magistrali minuti. Tempo di spiegoni: zero. Cosa si vuole di più?
Seguici su Instagram, Tik Tok, Facebook e Telegram per sapere sempre cosa guardare!
Non abbiamo grandi editori alle spalle. Gli unici nostri padroni sono i lettori. Sostieni la cultura giovane, libera e indipendente: iscriviti al FR Club!