Wicked: Parte 2 (John M. Chu, 2025)

Wicked – Parte 2, il potere di un incontro riscrive il mito di Oz

8 minuti di lettura

Wicked – Parte 2 è il sequel di Wicked che in questi giorni ha riempito le sale e non ha deluso per niente i fan sia del musical che del film, regalando un insieme di emozioni grazie alla musica, ai costumi e alle interpretazioni azzeccate. Tratto dall’omonimo musical di Broadway, come la prima parte ha mantenuto una grande fedeltà all’opera teatrale, aggiungendo però, tra le altre cose, due brani inediti, composti dall’autore del musical Stephen Schwartz: No Place Like Home, interpretato da Cynthia Erivo (Elphaba) e The Girl in the Bubble, interpretato da Ariana Grande nel ruolo di Glinda.

Questa seconda parte – uscita nelle sale italiane il 19 novembre 2025 – si presenta come più movimentata della prima, seppur meno emotivamente pregnante nel primo tempo – più introduttivo -, ma con un climax funzionante che coinvolge soprattutto chi non conosce la storia originale del musical, mentre è fondamentale avere un’infarinatura dell’universo di Oz.

Wicked – Parte 2, la lotta politica e il bene e il male

Wicked: Parte 2 (John M. Chu, 2025)

Prima ancora di essere un musical, Wicked è un romanzo: Wicked – Vita e Opere della Perfida Strega dell’Ovest di Gregory Maguire, uscito nel 1995, si ispira come altri romanzi del suo stesso filone al Mago di Oz di L. Frank Baum con l’intenzione di proporre riflessioni di carattere politico. Già nella prima parte del film era palese come tutto ruotasse attorno alla costruzione del passato di una “villain” secondo l’immaginario comune: la Malvagia Strega dell’Ovest, per tutti la cattiva per antonomasia, in Wicked si tinge di tratti più complessi con una profondità psicologica che, soprattutto nel musical, emerge in maniera prepotente.

A lei si contrappone Glinda, vittima allo stesso modo del ruolo di “buona” che la rinchiude e la stigmatizza. La storia esplora, attraverso la rivalità poi diventata amicizia tra le due, la difficoltà di prendere decisioni in una società che ci vuole sublimati a uno “status quo, a un ruolo ben preciso sulla base di caratteristiche che ci affibbia.

Elphaba in Wicked – Parte 2 è ancora di più l’outsider della situazione: rimosso il contesto scolastico, più spensierato e alla High School Musical, ritroviamo lei e gli altri personaggi fare i conti con le persone che sono diventate, con le loro decisioni nella vita adulta. Glinda sembra sempre la stessa, bloccata nel suo ruolo, manipolata e a tratti ancora superficiale, mentre Elphaba si è isolata del tutto per compiere la sua missione: rivelare a tutti che il Mago sta mentendo, opporsi a chi si professa come buono e in realtà non lo è. Deve essere la malvagia, la Malvagia Strega dell’Ovest, così che Glinda possa essere la buona.

Wicked: Parte 2 (John M. Chu, 2025)

La necessità di costruire un cattivo da escludere, un nemico da battere, è forse quanto di più aderente alla realtà possa manifestarsi in un film fantastico e perfino musicale. Wicked funziona in quanto analizza con semplicità e chiarezza le contraddizioni della politica, la forza della resistenza e le idiosincrasie di ognuno di noi.

In questa continua dicotomia tra bene e male le due ormai donne sono opposte, eppure profondamente simili: la strega senza poteri, costretta a essere vista sempre e solo come la frivola tinta di rosa, in opposizione alla strega che invece ha il suo potere, ma il cui talento sembra quasi una maledizione. Nel colpo di scena finale, che riporta i fan del mondo di Oz ancora di più dentro questo universo, si comprende ancora di più il triste destino di Elphaba.

Un incontro che cambia la vita

Nelle sue straordinarie allegorie, dalla discriminazione per il colore della pelle verde fino all’esclusione degli animali per sfruttarli, Wicked – Parte 2 riesce oltretutto per intrattenere grazie al pathos delle canzoni e alla naturalezza degli interpreti. Ciò si manifesta soprattutto nella canzone che dà il titolo a questa seconda parte (negli Stati Uniti il film si chiama Wicked: For Good): tutto il racconto è sempre stato costruito sulla contrapposizione tra due ragazze, che è comunque un topos letterario e cinematografico riconoscibilissimo. La sua originalità sta nel porre, però, l’accento sul cambiamento reciproco che questo incontro ha regalato alle due donne: Elphaba si muove verso il suo autoisolamento, Glinda verso una più profonda maturità perfino nella sua popolarità.

Wicked: Parte 2 (John M. Chu, 2025)

Non c’è spazio per il banale scontro a causa di un uomo, che dura il tempo di una scena divertente: il centro è sempre l’emotività, la forza di un incontro, il potere di cambiare grazie agli altri e di cambiare se stessi qualunque cosa gli altri dicano. La sinergia delle due attrici è palpabile, a quanto pare, anche fuori dal set: sono stati diversi gli episodi di reciproca gentilezza tra Erivo e Grande, ma al di là di ciò durante il film è impossibile non notarne la sintonia interpretativa.

Nonostante molti, come chi scrive, fossero estremamente affezionati alle interpreti di Broadway (cui è già stato già dedicato un bellissimo cameo), si è riusciti comunque a realizzare un nuovo modello interessante di queste eterne protagoniste.

A questo si aggiunge la capacità del film di tradurre in linguaggio cinematografico alcune delle sfumature più delicate del musical, come il rapporto non detto tra rivalità e affetto, tra destino e scelta personale. L’evoluzione di entrambe le protagoniste viene accompagnata da una fotografia più cupa rispetto alla prima parte, unita anche a una grande cura nei costumi. Com’è stato osservato da molti, i costumi riflettono, infatti, lo stesso sviluppo dei caratteri dei personaggi. Primo tra tutti Fiyero, con un Jonathan Bailey in splendida forma. Questo arricchimento rende la seconda parte non solo un degno seguito, ma un capitolo necessario per comprendere la piena complessità dell’universo che racconta.

Wicked – Parte 2 si conferma un’opera ambiziosa che riesce a coniugare spettacolarità e profondità, regalando, al pari del musical le cui implicazioni teatrali certo non riesce a restituire totalmente, riflessioni fondamentali sulle relazioni umane, sulle decisioni che possiamo prendere, su chi siano e su chi grazie agli altri possiamo diventare. Alla ricerca di identità, resistenza e verità.


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Nata ad Agrigento nel 1997, ha conseguito una laurea triennale in Lettere Moderne e una magistrale in Filologia Moderna e Italianistica. È una tuttofare nell'ambito della letteratura e scrittura: docente di letteratura italiana e latina, scrittrice e redattrice per vari siti di divulgazione culturale e critica musicale. Svolge anche il ruolo di editor e copywriter.È autrice di un saggio su Oscar Wilde e della raccolta di racconti «Dipinti, brevi storie di fragilità». Come dice il suo autore preferito, la vita è una cosa troppo seria per essere presa sul serio e quindi attenzione: può contenere sarcasmo.

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