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"Non così vicino", di Marc Forster, 2022
"Non così vicino" di Marc Forster, 2022

Non così vicino, Tom Hanks ritorna alla commedia

Un film leggero che affronta il tema del controllo e della perdita

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6 minuti di lettura

Il 16 febbraio esce nelle sale italiane Non così vicino, commedia dolceamara diretta da Marc Forster. Non così vicino è una commedia che fa il suo dovere: intrattiene e fa riflettere senza l’ambizione di voler essere un film pretenzioso o pacchiano. E sì, per ottenere un buon risultato è necessario avere a disposizione tutti quanti gli ingredienti giusti, e Marc Forster ha intuito fin da subito che un attore come Tom Hanks non poteva mancare nel suo film.

Non così vicino, la solita commedia?

Non così vicino

Dopo la triste e deludente esperienza nel Pinocchio di Robert Zemeckis, Tom Hanks ci riprova e forse possiamo dire che ha trovato la via giusta. Non così vicino è tratto da L’uomo che metteva in ordine il mondo (2012) scritto da Fredrik Backman, e parla di Otto, una persona rimasta sola che è diventata apatica e indifferente nei confronti della vita e che ha bisogno di tener sotto controllo qualsiasi cosa. Il suo essere maniaco del controllo lo porta a monitorare le vite altrui, comprese quelle di tutto il suo vicinato, dove lo sgarro non è mai consentito.

Ciononostante, è comunque ben voluto e amato dalle persone a lui care, quelli che lo conoscono da sempre. Il suo essere burbero, scontroso, lo porta addirittura a voler togliersi la vita, cercando di compiere il gesto estremo con l’intento di poter finalmente riabbracciare sua moglie, defunta prematuramente per via di un cancro. Ma la sua vita verrà stravolta dall’arrivo dei nuovi vicini: una famiglia messicana da poco trasferitasi in città. È proprio questa nuova ventata gioiosa, unica nel suo genere, che potrà forse fargli ritrovare quella spinta vitale che ha perso da tempo.

Il gioco degli imprevisti

Non così vicino

Una commedia per essere tale deve lavorare sui contrasti, su personaggi che vivono agli antipodi. Dunque, Non così vicino è un costante gioco di imprevisti, di eventi che destabilizzano il personaggio principale. Otto, sebbene abbia deciso di farla finita, non riesce mai davvero nell’intento perché interviene sempre una forza esterna, un imprevisto che lo riporta alla vita, e che quindi ritarda il momento fatidico. La figura in questione, che poi altro non è che la co-protagonista del film, è Marisol (Mariana Treviño).

Quest’ultima dimostra di saper condividere lo schermo – in maniera più che dignitosa – con un noto premio Oscar [Tom Hanks ha vinto due premi Oscar, miglior attore protagonista sia per Forrest Gump sia per Philadelphia n.d.r.]. L’alchimia tra i due attori si percepisce, e fa sentire lo spettatore vicino a loro più di quanto egli non pensi. Il film ci fa entrare nel passato di Otto tramite flashbacks in cui vediamo il protagonista in una versione giovane – interpretato qui da un inaspettato Truman Hanks (figlio di Tom!) – vivere e assaporare i momenti più gioiosi, e anche quelli più drammatici, con il suo grande amore: Sonya, interpretata da Rachel Keller.

Il film gioca costantemente con gli stilemi classici del genere, ma riesce a riflettere su concetti complessi e sfaccettati come la rielaborazione di un lutto, la catarsi, il suicidio, il rapporto con sé stessi e con gli altri.

Armi vincenti: una regia funzionale e un’ottima colonna sonora

Non così vicino

Chi non avesse familiarità con il nome di Marc Forster, classe 1969, si potrebbe accontentare di titoli come Monster’s ball: l’ombra della vita (2001), Neverland: un sogno per la vita (2004), Quantum of solace (2008) o World War Z (2013). Un regista, ormai naturalizzato statunitense ma con origini svizzero tedesche, che ha saputo spaziare tra diversi generi: dramma, thriller, spionaggio, commedia. Anche in Non così vicino ha voluto lasciare la sua impronta e la sua visione con scelte registiche precise, unite a una fotografia – curata da Matthias Koenigswieser – che ha voluto differenziare il più possibile Non così vicino da una commedia della domenica pomeriggio.

Un bel contributo al comparto tecnico è fornito dalla colonna sonora di Thomas Newman (Skyfall, 2012 e 1917), che ha saputo conferire al film di Marc Forster una forte personalità, che in ogni caso gli permetterà di non passare inosservato.

Questo weekend, andando in sala avrete modo di scoprire che non sempre l’erba del vicino è più verde: forse sono proprio le persone intorno a noi, le stesse che spesso sottovalutiamo, quelle che hanno più cuore e anima.


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