Supersex ci mostra l’ascesa e il declino di un divo controverso

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Se si pensava di sapere tutto (o quasi) su Rocco Siffredi (il vero nome è Rocco Antonio Tano), Supersex ci mostra un’altra faccia che forse, in questi anni, abbiamo visto solo di traverso. La Serie TV ispirata alla vita del pornodivo italiano è disponibile su Netflix, qui anche produttore. Da un’idea di Francesca Manieri e diretta da Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni, Supersex ripercorre i punti salienti della carriera di Siffredi, dalle origini fino all’anno del primo ritiro (nel 2004, successivamente ne annunciò un altro nel 2015) dall’industria pornografica.

L’interpretazione è stata affidata ad Alessandro Borghi (già protagonista in film importanti come Non essere cattivo, Suburra, Mondocane, Le otto montagne e Sulla mia pelle) che ha superato magistralmente una prova apparentemente complicata, insieme ad un altrettanto illustre cast di attori come Adriano Giannini, Saul Nanni, Jasmine Trinca, Vincenzo Nemolato e altri.

Supersex mostra le origini del divo

Alessandro Borghi in una scena di Supersex

Rocco Siffredi nasce a Ortona nel 1964, un piccolo paese in provincia di Chieti (Abruzzo) da una famiglia di ceto sociale basso. Sono gli anni della scoperta di se stesso e durante il suo percorso di crescita sono fondamentali due figure: il fratello Tommaso (Adriano Giannini) e la fidanzata, che poi diverrà moglie di quest’ultimo, Lucia (Jasmine Trinca), nonostante sia sempre stata il segreto e proibito amore di Rocco. Il fratello è una presenza determinante nella vita del pornodivo, anche se il rapporto tra i due è continuamente in contrasto e raramente pacifico, segnato dalle diverse scelte di vita fatte.

Una volta entrato nel mondo della pornografia nel 1984, introdotto da Gabriel Pontello, l’attore dovrà fare continuamente i conti con se stesso poiché deve saper dividere la vita privata da quella pubblica, cercando anche di contrastare il forte impulso sessuale che lo ha reso uno dei più grandi divi dell’industria a luci rosse, sacrificando così molti affetti.

Le due facce di Supersex

Scena tratta da Supersex

Supersex rappresenta la vita abbastanza controversa di Rocco Siffredi, costellata da continui scontri con il fratello e con il mondo del porno. Da un lato è l’industria che lo ha reso una star importante (ha vinto molti premi nel corso della sua carriera, tra cui un Hot d’or nel 1993), lavorando inizialmente al fianco di Riccardo Schicchi (Vincenzo Nemolato), dall’altro le difficoltà nel saper gestire la parte più animalesca di se stesso lo ha portato a dover rinunciare alla famiglia, all’amore (durante la fase iniziale) e alla possibilità di avere una vita equilibrata. Tra Pigalle e i club di scambisti, il giovane comprende quale sia la sua strada nonostante il forte conflitto interiore.

Questo ci permette di comprendere quanto sia complicato per un divo fare una vita apparentemente normale, poiché sembra impossibile sentirsi acquiescenti con se stessi. Convinto dell’idea di essere invincibile come un supereroe (da qui l’ispirazione a Supersex, che è stata realmente una rivista pornografica) e di essere diverso dagli altri, Rocco Tano è diventato Siffredi in modo tale da poter sopprimere ogni forma di debolezza e insicurezza sfruttando il suo membro, l’elemento che chiaramente è la prima associazione quando si fa il suo nome. Le cose iniziano a cambiare quando incontra per la prima volta sua moglie, Rosa Caracciolo (Nutsa Khubulava) sul set di un film porno, diretto e interpretato dallo stesso attore.

Tra amore e porno, la vita del divo in Supersex

Alessandro Borghi in una scena di Supersex, in cui interpreta Rocco Siffredi

In Supersex traspare il ritratto più sincero di un uomo che non ha mai ceduto dinanzi alle critiche ed è sempre stato coerente con le sue scelte, anche se ha comportato dover scendere a compromessi. Spesso ce lo dimentichiamo, ma anche un divo, a riflettori spenti, è una persona comune.

La Serie TV Supersex mette in relazione queste due dimensioni che, per certi versi, rappresentano le due facce della medaglia dell’eros. Da una parte ci si chiede quanto sia finto un rapporto sessuale che vediamo in un prodotto — ricordiamo che è possibile fruire di un filmato pornografico sia gratuitamente, sia pagando, in base all’offerta delle piattaforme apposite — e, dall’altra, se vi è una reale passione tra due attori. Ciò che ha vissuto Rocco è sicuramente un’esperienza che lo ha segnato per tutta la vita e questa storia dovrebbe essere giudicata senza pregiudizi, considerando il fatto che il tema della sessualità non va sottovalutato, specialmente dai più giovani.


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Classe 2000, vivo a Milazzo e sono dottore magistrale in Scienze dello spettacolo. Ambisco a diventare giornalista specializzato in critica cinematografica. Ho anche una vita sociale quando non sono immerso nella visione di qualche film e/o nella lettura di libri.

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