Dopo la riforma rivoluzionaria attuata da Warner Bros. per il 2021, la Major raggiunge un accordo con la catena Regal Cinemas e annuncia che per l’anno a venire reinstaurerà le litigatissime “finestre” distributive tra sala e streaming.
Tutto era iniziato nel 2020, quando Warner aveva annunciato, probabilmente anche per rilanciare l’allora neonata HBO Max in fase di chiusura dei cinema, che il suo listino film 2021 sarebbe giunto in contemporanea nelle sale aperte e nella piattaforma streaming dello Studio. La notizia ebbe una ricezione mista (e anche noi l’abbiamo raccontata), tra chi annunciò la fine di un’era e chi ne accolse con fragore futurista un’altra. Comunque sia, la notizia non ebbe precedenti per l’epoca dello streaming e segnò l’eccezionalità dei tempi correnti.
Il futuro delle sale visto dalla “finestra”
Nonostante molti avessero denotato nella scelta di Warner l’inevitabile meta per il futuro del cinema, oggi i dirigenti WarnerMedia annunciano che la soluzione ibrida opzionata per l’anno corrente non riguarderà il 2022. L’anno prossimo infatti si tornerà a nuovo sistema a finestra, con 45 giorni a distanziare distribuzione nelle sale e arrivo su HBO.
Non si parli però di passi indietro. I 45 giorni previsti per il 2022 si allineano ai piani di Universal e Paramount per allontanarsi dai precedenti 90, in vigore prima dell’imprevedibile pandemia.
Accenni di riaperture e nuove decisioni
La decisione avviene nel momento in cui alcune sedi di Regal Cinemas si preparano, dopo sei mesi di stallo, a riaprire i battenti. A partire dal 2 aprile, lo scontro epico Godzilla vs Kong potrà risuonare tonante su alcuni grandi schermi, oltre che su HBO Max, secondo formulazione corrente. Dal 2022 invece si tornerà a una finestra, divenuta finestrella, anche per venire incontro alle voci più polemiche tra i grandi creativi di casa Warner. A sollevare la questione era stato infatti Denis Villeneuve, preoccupato per la distribuzione del suo attesissimo blockbuster Dune.
Il regista non aveva affidato la sua opinione sulla precedente decisione di Warner Bros. a sfumature di sorta, accusando lo Studios di avere ucciso volontariamente il suo nuovo franchise. Cosa ne sarà è tutto ancora da decidere, con grandi brand e titoli fermi (come il nuovo James Bond), in attesa di decisioni epocali.
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