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Gli Anelli del Potere, perché le musiche di Bear McCreary funzionano bene

Gli Anelli del Potere sta conquistando gli appassionati grazie a un world building che non ignora la centralità delle musiche. Il suo segreto è Bear McCreary.

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9 minuti di lettura

Il Signore degli Anelli – Gli Anelli del Potere è senza ombra di dubbio la serie del momento. Arrivata su Prime Video il 2 settembre 2022 e da allora distribuita con un episodio a settimana, Gli Anelli del Potere sta convincendo i più con una dimostrazione di forza che conferma l’incredibile impegno produttivo. La serie è basata sul mondo immaginato da J.J.R.Tolkien, il quale venne musicato per la trilogia di Peter Jackson da Howard Shore, il cui egregio lavoro abbiamo già analizzato in occasione dei 75 anni del compositore. Le musiche che accompagnano gli episodi de Gli Anelli del Potere sono invece state realizzate da Bear McCreary, che ha cercato nuove sonorità senza ignorare mai l’importante eredità musicale che echeggia ancora sulla Terra di Mezzo. Ecco dunque i segreti della colonna sonora de Gli Anelli del Potere, la Serie TV che prova in ogni modo – anche con la musica – a convincere appassionati e nuovi arrivati.

Un collegamento con il passato: Howard Shore

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Un’opera così ambiziosa deve confrontarsi con i testi, le appendici, i racconti e i film precedenti. Per questo motivo si è deciso di mantenere il tema principale del grande compositore Howard Shore, ovvero il compositore delle musiche per la trilogia cinematografica di Peter Jackson. Si forma così una sorta di ponte, di collegamento tra il passato e il presente. Per Gli Anelli del Potere il grande compositore crea una musica solenne, ma dal tono leggiadro, non eccessivamente maestoso.

Nonostante siano gli ottoni a farla da padrone all’inizio, è l’utilizzo dei cori femminili a dare un tocco tipicamente fantasy e etereo. Nella seconda parte la composizione si fa più minacciosa (i cori diventano femminili e maschili insieme), ma c’è ancora spazio per ripetere la meravigliosa melodia degli archi prima che la traccia si concluda.

Si ha una ulteriore analogia con il passato grazie al brano White leaves in cui una voce solista, femminile e eterea ricorda vagamente la timbrica di Enya nella canzone May it be, tratta dal primo film della trilogia di Peter Jackson.

Passaggio di testimone: Bear McCreary un grande melodista

Se si esclude il tema principale è però il giovane compositore americano l’anima e la penna dietro alle musiche de Gli Anelli del Potere; sue sono tutte le altre composizioni e, nonostante il non facile confronto con l’illustre predecessore, va detto che il risultato ottenuto è notevole e coinvolgente. Colpisce la ricchezza di soluzioni melodiche (sempre fresche e ammalianti) e timbriche (utilizzo dell’orchestra in tutte le sue sfaccettature, e non solo).

Un ottimo esempio è il brano dal titolo Galadriel: ciò che colpisce maggiormente in questo brano è la splendida melodia ovvero il cuore stesso della composizione, è emozionante e orecchiabile senza essere scontata.

Si notano inoltre i cori femminili che costituiscono un elemento di continuità con le scelte di Howard Shore, un elemento che rappresenta quasi un cliché del cinema fantasy ma dal quale non si può prescindere fin dai tempi in cui è stato diffuso dal grande Danny Elfman per i capolavori realizzati con Tim Burton. Si ascolti a tal proposito anche il brano The Secrets of the Mountain in cui, non solo i cori, ma anche i glissando dell’arpa e le progressioni di accordi sono scelte accostabili a quelle tipiche di Danny Elfman.

Per Gli Anelli del Potere si sono scelte sonorità gravi e minacciose

Uno dei punti di forza de Il Signore degli Anelli è la compresenza di emozioni e situazioni diverse: non solo avventura o fantasy insomma, ma anche temi quali l’amicizia, il coraggio, la crescita interiore, l’amore, la guerra. In particolare le atmosfere più drammatiche sono spesso raccontate dalla musica attraverso l’utilizzo di sonorità gravi e strumenti dal timbro basso.

Laddove Howard Shore si sbizzarriva sfruttando le gracchianti sonorità di certi ottoni (trombone, tuba, corni,…) e percussioni (timpani) Bear McCreary in Gli Anelli del Potere predilige cori maschili dal sapore quasi gregoriano.

Sia ben chiaro che entrambi i compositori sfruttano tutte le possibilità dell’orchestra, ma si sente una differenziazione in questo senso. Si ascolti il brano Sauron tratto dalla serie e lo si confronti poi con il brano Ugluk’s Warriors tratto dal film Il Signore degli Anelli Le due torri.

Influenze etniche e tribali

Non mancano alcune influenze etniche, non propriamente legate al linguaggio orchestrale, ma piuttosto tipico di musiche tribali, di culture diverse da quella occidentale. Ne è un buon esempio il brano Nori Brandyfoot in cui, oltre alle piccole percussioni suonate con le mani (tipiche delle tribù), si odono degli strumenti a corda e uno strumento a fiato solista molto acuto, forse un flauto piccolo.

Discorso analogo si può fare per Hartfoot Life o Nobody goes off trail in cui si può ascoltare anche la marimba: uno strumento di origini africane (poi introdotto anche nella musica occidentale).

L’arte dei contrasti ne Gli Anelli del Potere

Si segnalano due composizioni antitetiche che posso essere prese da esempio nella colonna sonora de Gli Anelli del Potere per capire la stile eterogeneo di Bear McCreary.

Bronwyn and Arondir è uno dei brani più dolci ed emozionanti di tutta la serie. Si basa su una bellissima melodia, molto ispirata e struggente, e ha un andamento lento, fluido, senza una vera scansione ritmica. Se si ascolta poi il brano The Boat, dal minuto 2:40 circa, si nota un linguaggio molto diverso, dall’incedere ossessivo, chiaramente ispirato a opere come La sagra della primavera (Igor Stravinsky) o Mars (Gustav Holst). Quest’ultimo, tra l’altro, è stato di ispirazione anche per Howard Shore stesso, oltre che per John Williams e per tutti i compositori di musica da film successivi.

In generale la proposta del giovane compositore di Gli Anelli del Potere appare meno epica, maestosa e solenne rispetto alle musiche di chi lo ha preceduto. Allo stesso tempo è anche più varia e acquisisce una certa personalità e ispirazione soprattutto dal punto di vista melodico: un bel traguardo che arricchisce la nuova sfida Prime Video, Gli Anelli del Potere è solo all’inizio ma ha affianco a sé delle musiche pronte a fare la differenza in questo lungo viaggio.


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Sono un musicista e compositore, attivo soprattutto come batterista nel mondo rock/metal/progressive dai primi anni 2000 e ho avuto il piacere di suonare a livello internazionale con band come Power Quest, Arthemis, Hypnotheticall, Watershape. Sono un grande appassionato di cinema e dal 2014 compongo musica per film. Amo tutto il cinema, ma soprattutto le proposte più visionarie e surreali e da sempre sono legato al mondo del cinema horror. I miei registi preferiti sono David Lynch, Alejandro Jodorowsky, David Cronenberg. Sono laureato in architettura.

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