Finalmente, The World of Tim Burton alla Mole!
Da 60 anni il nostro inconscio collettivo è stato invaso dai sogni e dai mostri di un eterno ed adorabile freak dai capelli crespi neri che indossa dei spessi occhiali scuri, con un sorriso sardonico simile a quello dello Stregatto di Alice. Un sorriso che invita i giovani a rifugiarsi in fantasiosi ottovolanti dark e che sbeffeggia anziani e bigotti, invitandoli a prendere posto ai suoi spettacoli tenebrosi, poetici e immensamente romantici.
Tim Burton raccoglie e unisce in sala tre generazioni di spettatori e riesce a far ridere e a far riflettere su difetti e paure, regalando al pubblico momenti di leggerezza e di meraviglia, che rimangono nella memoria come la neve sulle sculture d’erba.
The World of Tim Burton è atterrato alla Mole Antonelliana e già dal Cinema Massimo si vedono alcune delle illustrazioni riconducibili a Tim Burton prendere forma in giganteschi cartelloni pubblicitari. Dai cartelloni escono creature, simboli sotto forma di installazioni, statue, che accompagnano il visitatore fino all’entrata del museo.
Da qui il pubblico può scegliere di farsi un classico giro tra le storiche macchine del Precinema e le inestimabili collezioni di memorabilia o farsi subito inghiottire dalle spirali rosso scarlatto e dai denti acuminati nell’Aula del Tempio, immersa nelle musiche di Danny Elfman e nelle immagini dei film più famosi.
La nostra guida a The World of Tim Burton, parco giochi dell’horror e del fantastico
Se il genio di Burbank non si è innamorato subito della storia esoterica e del cioccolato della città di Torino, il colpo di fulmine l’ha avuto con la struttura a spirale e l’architettura vertiginosa concepiti da Alessandro Antonelli per la Mole, che richiamano le spire spesso presenti nelle opere del regista e il suo tratto barocco. Dalle parole di Tim Burton, la mostra ideata e co-curata da Jenny He in collaborazione con lui, ha trovato il suo posto ideale in Italia, nel Museo Nazionale di Storia del Cinema, incarnato dalle figure del presidente Enzo Ghigo e del direttore e curatore della mostra Domenico de Gaetano.
The World of Tim Burton ha già attirato molti fan del regista statunitense, che per l’occasione ha tenuto una masterclass (assai partecipata, se avete provato a prendere un biglietto lo sapete bene) e presentato la proiezione di un suo grande classico, Beetlejuice-Spiritello Porcello, di cui presto uscirà il sequel.
Siamo entrati anche noi nelle sale di The World of Tim Burton, salendo sulla rampa che si srotola verso la cupola, dove si possono ammirare i bozzetti sui tovaglioli, le polaroid giganti e le illustrazioni che gli appassionati hanno solo visto nei libri e nei making off dei suoi lungometraggi.
In una riproduzione dello studio di Tim Burton, che si incrocia percorrendo le scale, s’incontrano anche modellini di creature ibride e stravaganti: cactus ciclopici, cervelli rampicanti e marziani intervallano le opere d’arte di Burton, ripercorrendo la sua carriera da animatore e regista. Si notano la passione per il mondo dei fumetti – specialmente l’universo DC, a cui appartiene Batman, l’eroe con cui si è più sentito affine -, per i monster movie giapponesi – dai quali reinventa kaiju assurdi e provocatori -, e per il genere horror e l’attore feticcio dei classici Hammer, Vincent Price.
Escono dalle pareti anche schermi che proiettano i film più celebri e ci si sente osservati da una miriade di occhi che non stanno mai al loro posto, circondati da iconici personaggi dei film d’animazione: non mancano infatti i pupazzi di Nightmare Before Christmas, Frankenweenie e La Sposa Cadavere esposti insieme ai relativi storyboard e bozze originali. In questo parco giochi dell’orrore e del fantastico non si finisce mai di scoprire e ammirare nuovi dettagli di film e Serie TV burtoniane, tra cui Mercoledì.
La mostra che dà vita e restituisce nuova linfa ai sogni
L’eccezionalità di The World of Tim Burton sta nella sua capacità di non limitarsi a mostrare solo ciò che è entrato nel nostro immaginario pop, dando invece vita ai progetti rimasti solo su carta: l’ultimo piano della mostra, in prossimità alla libreria, è popolato da piccoli e grandi personaggi del libro di poesie di Tim Burton, intitolato Morte Malinconica del Bambino Ostrica, e da suoi disegni a grandezza naturale. Le creazioni inespresse sembrano prendere vita e impedirci di raggiungere l’uscita per rimanere ancora a guardarle, quasi per farci perdere gli occhi dentro di loro, restituendoci un senso di meraviglia genuino e rinnovato.
Informazioni utili se vuoi visitare The World of Tim Burton
La mostra The World of Tim Burton, già presentata in varie città tra cui New York e Kuala Lampur, rimarrà in Italia fino al 7 aprile 2024. Il biglietto d’ingresso è prenotabile dal sito ufficiale del Museo del Cinema di Torino, con diverse opzioni di visita e prezzi (intero: 15€ per museo + mostra, 20€ per museo + mostra + ascensore panoramico). Vi consigliamo di prenotare con anticipo se volete vivere l’esperienza dell’ascensore panoramico della Mole!
La visita a The World of Tim Burton non è solamente una grande esperienza visiva e sensoriale, è un’immersione viva ed eccitante nella testa di un’artista ancora attivo che ha deciso di dare forma ai suoi sogni, non ha mai smesso di emozionare e divertire con le sue opere e ha sperimentato varie tecniche per animare i mostri adorati dal pubblico. E una cosa è assolutamente certa: una visita al museo non era mai stata più dolce.
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Presentazione e guida alla visita attenta agli aspetti peculiari dell’opera di Burton, sensibile, profonda ai tratti del personaggio del quale coglie intensita’ emotiva levita’ finezza.