Al giorno d’oggi, il videogioco si è aggiudicato a pieno titolo un posto tra le Belle Arti. Quest’anno non è stato soltanto l’anno dei sequel e degli esordi, ma anche quello degli ottimi adattamenti di universi videoludici, che hanno attirato l’attenzione sul mondo del gaming come non mai.
Certo, Ready Player One, Arcane e altri adattamenti meno fortunati hanno aperto la strada alla sperimentazione, permettendo di inaugurare nuovi filoni narrativi e franchise. Ma dov’è il cuore? Qual è lo scopo di incrociare cinema e videogioco? Perché far sposare due arti, apparentemente distanti ma così incredibilmente vicine, sullo schermo? Per aver un’altra chance per dare nuova linfa all’immaginario pop. Per sopravvivere e continuare a giocare. Per scoprire nuovi secret levels.
Secret Level, la nuova serie antologica distribuita su Prime Video, prodotta dai creatori dell’acclamata serie Love, Death & Robots, immerge lo spettatore medio, anche quello poco avvezzo alla console, in 15 storie ambientate in diversi universi videoludici. Il Blur Studio di Tim Miller è alla supervisione di ogni episodio, ma la flotta di studios d’animazione coinvolti è composta da Unit Image, Platige Image, Digic Studio, Axis Studio, Illusorium e molte altre aziende europee celebri nell’industria dell’animazione 3D.
Secret Level, la passione che unisce più arti
Tim Miller e il suo team di sceneggiatori, tra cui Philip Gelatt e J.T. Petty, rielaborano in Secret Level la materia videoludica con la stessa passione di un videogiocatore, non soltanto con diretti omaggi ai videogiochi originali, ma anche espandendo l’universo di ognuno. In questo modo, riescono ad affascinare lo spettatore con sequenze d’azione esplosive, sottotrame filosofiche e morali ispiranti, in un’atmosfera epica e suggestiva. Il videogioco non rappresenta una fuga o un viaggio verso l’ignoto e l’avventura, ma una dimensione alternativa della realtà, che offre sempre una seconda possibilità o un riscatto a chi non smette di arrendersi.
Il cast di voci annovera star che si sono date anche all’industria videoludica con anima e corpo: in primis fra tutti, Keanu Reeves nell’episodio di Armored Core, spalleggiato da Patrick Schwarzenegger. Il padre di Patrick, il mitico Arnold, gigioneggia come un vanesio re e naufrago nelle terre magiche di Aeternum; Clive Standen (Vikings, Taken) è uno space marine di Warhammer 40.000 dall’animo di ghiaccio, che sbudella mostruosi nemici in Non conosceranno la paura; Claudia Doumit e Ricky Whittle sono due mercenari che si combattono per il possesso di una valigetta nell’adattamento di Crossfire.
I più attenti riconosceranno anche alcune voci di doppiatori professionisti americani, tra cui Fred Tatasciore, che presta più di una voce negli episodi; Laura Bailey, salita alla ribalta grazie anche a Critical Role; e Christopher Judge, la voce ufficiale di Kratos.
Secret Level offre una varietà di stili d’animazione, rimanendo comunque orientata verso quello realistico e l’animazione 2.5D, la stessa dello Spiderverse e Tartarughe Ninja: Caos Mutante, ovvero un mix della classica 2D e della più comune 3D. Gli attori sono quasi indistinguibili dai loro modelli, proprio perché ben definiti, proporzionati e curati nella texture della pelle e dei tessuti. Inoltre, alcuni modelli più cartooneschi che troviamo negli episodi di Sifu, Spelunky e Megaman sono ottime reinterpretazioni delle loro controparti videoludiche.
In Secret Level si sente molto il controllo del Blur Studio nelle storie e nelle scelte artistiche, che però sono talvolta affidate a 3D artist aggiornati e competenti, sia nel campo dell’intrattenimento videoludico, sia in quello televisivo.
Secret Level, una serie pioniera nel mondo del gaming
Secret Level è stata definita come una serie rivoluzionaria e, con gioia di molti, è stata rinnovata per una seconda stagione. In effetti, la serie mostra l’intenzione, come il suo precursore su Netflix, di osare sempre di più nell’animazione, con storie più spinte e tecniche disparate. Tuttavia, alcuni episodi, per quanto eccellenti dal punto di vista tecnico, sono piuttosto brevi, sembrando più che altro dei trailer ben fatti per lo studio d’appartenenza.
I “bug” principali sono proprio nella struttura narrativa di certi passaggi, che sembra non lasciare tanto spazio per il worldbuilding, concentrandosi di più nella sequenza d’azione o nelle battute ad effetto di uno o più personaggi nei momenti smisuratamente epici. All’interno della serie, c’è qualche episodio debole e poi c’è quello che ti stupisce sotto ogni punto di vista, indipendentemente dalla sua durata.
Secret Level, comunque, rimane un’opera di alto livello, una vasta panoramica su una cultura sempre al passo con i tempi e un’industria che fattura anche più del cinema. Nel videogioco, purché lo stile sia ricercato e intrigante, la storia può trattare temi di diverso genere, anche con più ambiguità e spirito trasgressivo, e può essere accorciata o allungata a seconda dell’esperienza che si vuole offrire al giocatore.
La differenza sostanziale tra il videogioco e le altri arti è la gestione del tempo: i personaggi, nella serie, possono rimanere incastrati in loop temporali; alcuni episodi, come quello di Pac Man, hanno una struttura narrativa circolare e i protagonisti degli episodi possono sfruttare e manipolare il tempo a loro vantaggio, per crescere o per sconfiggere gli avversari.
Il tema della seconda possibilità è una delle chiavi attraverso cui può essere visto Secret Level: quella seconda possibilità che si può guadagnare con un squadra con cui si condividono gli stessi obiettivi. Il tema della condivisione e dell’amicizia sono fondamentali per il medium del videogioco e in ogni episodio sono trattati con grande cura e sensibilità.
Secret Level, nonostante alcune piccole cadute, è una serie che intrattiene e appassiona il pubblico, esplorando modi per dare al videogioco un taglio più cinematografico e per spingere l’animazione oltre gli stili più utilizzati. Il cuore, se così possiamo definirlo, della serie è offrire, in nove o venti minuti, una visione rigenerata di un universo videoludico, ponendo allo spettatore una questione importante: vuoi continuare o cominciare davvero a giocare?
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