Chioma rossa, sorriso dolce e ammaliante e grandi occhi verdi da cerbiatta. Possono bastare queste tre caratteristiche per generare in ogni cinefilo – e, in generale, in ogni spettatore – l’immagine di una sola attrice: Emma Stone. In occasione del suo compleanno, ripercorriamo i passi più significativi della sua carriera, che l’ha vista salire, in pochi anni, alle vette più alte di Hollywood.
I primi passi di Emma Stone e il Progetto Hollywood
Emma, all’anagrafe Emily Jean, nasce in Arizona il 6 novembre 1988. Nonostante non sia figlia d’arte – suo padre è CEO di una società e sua madre fa la casalinga – scopre molto presto la passione per il teatro. I suoi genitori assecondano sin da subito la vocazione della piccola Emma, iscrivendola a lezioni di recitazione, ballo e canto. Noi e Damien Chazelle ringraziamo.
Dopo alcuni anni spesi a farsi conoscere grazie a piccoli ruoli in produzioni minori, a teatro e in televisione, Emma decide che non può più aspettare. Perciò, quattordicenne, si siede davanti al suo computer e prepara una presentazione PowerPoint, intitolata “Project Hollywood”, per esporre dettagliatamente ai propri genitori il suo piano infallibile per diventare una famosa attrice cinematografica. Mai delle slide 16:9 furono più profetiche.
L’assunzione a La La Land
Il 2007 è l’anno del suo debutto cinematografico, con il film Superbad (2007) (in italiano, Suxbad – Tre menti sopra il pelo…). Al suo fianco, i giovanissimi protagonisti Jonah Hill, Michael Cera e Christopher Mintz-Plasse, anch’essi destinati a guadagnarsi spazio nel mondo della commedia hollywoodiana.
Negli anni successivi, Emma Stone interpreta ruoli simili in teen comedy di discreto successo come The House Bunny (2008) e, soprattutto, Zombieland (2009). Ma è probabilmente tra il 2010 e il 2011 che Hollywood si accorge davvero di lei, grazie a due film molto diversi tra loro, ma che hanno in comune il talento della protagonista. Da una parte, ancora appartenente al filone teen comedy, Easy Girl (2010); dall’altra il period drama The Help (2011), in cui Emma ha l’occasione di rivelare per la prima volta il candore e l’intensità che caratterizzeranno molti dei suoi personaggi successivi.
Del 2011 è anche il debutto della coppia (finzionale) Stone-Gosling, nella commedia romantica Crazy, Stupid Love (2011). I due reciteranno insieme in altre occasioni: nel poco apprezzato Gangster Squad (2013) – in cui a risollevare, almeno in parte, le sorti di una pellicola abbastanza scialba è proprio la chimica tra i due bellissimi e talentuosi attori – e poi, ça va sans dire, nel discusso musical campione di incassi e di premi La La Land (2016).
Tutti la vogliono e lei vuole tutto
Ancor prima di La La Land, però, Emma Stone viene diretta da registi del calibro di Alejandro González Iñárritu, nel film premio Oscar Birdman (2014) e Woody Allen, in Magic in the Moonlight (2014) e Irrational Man (2015). Non due tra più fortunati film del regista newyorchese, ma indubbiamente un ottimo biglietto da visita per Emma Stone, che riesce a far emergere di sé talento e versatilità.
Ed eccoci al 2016. L’anno della consacrazione. L’anno di La La Land, il film che le ha portato applausi, riconoscimenti (tra cui la Coppa Volpi a Venezia e il premio Oscar) e, l’anno successivo, il primo posto nella classifica delle attrici più pagate di Hollywood .
Solo un anno dopo, però, Emma Stone sceglie di cambiare. Basta storie romantiche con uomini sfuggenti e affascinanti. Basta ragazze acqua e sapone che scoprono il mondo con occhi sognanti. L’attrice entra così a far parte del cast de La Favorita (2018), del regista greco Yorgos Lanthimos. Qui, il candore dei personaggi di cui sopra è sostituito da astuzia, cinismo e spirito calcolatore. A fianco di star del calibro si Rachel Weisz e Olivia Colman, Emma Stone si trova perfettamente a suo agio e regala una performance difficile da dimenticare.
Questo passaggio al lato oscuro dev’essere piaciuto a Emma Stone, perché tre anni dopo interpreta una delle cattive per eccellenza del mondo Disney, Crudelia De Mon, nel live action a lei dedicato: Crudelia (2021).
Here’s to the fools who dream
Il fatto che questa panoramica non contenga tutti i film in cui Emma Stone ha recitato, rende, almeno lontanamente, l’idea di quanto rapida e trionfale sia stata la scalata di quella bambina dell’Arizona che voleva, con tutte le sue forze, fare l’attrice. E allora si perdonerà a chi scrive un pizzico di sentimentalismo nel dire (o meglio, citare): Here’s to the ones who dream\Crazy as they may seem!
Quindi, che sia per interpretare una donna gentile o una strega malvagia, noi spettatori attendiamo con ansia di essere accolti, a luci spente e bocche serrate, da una chioma rossa, un sorriso dolce e ammaliante e due grandi occhi verdi da cerbiatta.
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