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Twin Peaks - Fuoco Cammina con Me

Twin Peaks – Fuoco Cammina con Me, l’incubo a occhi aperti di Laura Palmer

8 minuti di lettura

1992. I segreti di Twin Peaks si è conclusa da appena un anno con un cliffhanger famosissimo, e i milioni di appassionati dell’opera più famosa nata dal genio di David Lynch non hanno idea che non avranno risposte per ben altri venticinque anni, fino alla terza stagione. Sì, perché nel mentre, nello stesso anno esce in sala il film prequel Twin Peaks – Fuoco Cammina con Me, che si concentra invece sugli ultimi sette giorni di vita di Laura Palmer. Inizialmente flop, si è rivelato essere col tempo tra i più sottovalutati del regista del Montana: un magnifico e tragico affresco horror-noir dell’esistenza stravolta di un’adolescente, e delle mille forme che può assumere il Male.

Fuoco cammina con me: un film travagliato come la sua protagonista

Fuoco cammina con me: Laura Palmer (Sheryl Lee)

Fuoco cammina con me è in parte tratto dal libro Il diario segreto di Laura Palmer e vede il ritorno di gran parte del cast originale, fatta eccezione per Lara Flynn Boyle (Donna Hayward, per cui fu recastata Moira Kelly) e Sherilyn Fenn (Audrey Horne, il cui personaggio fu direttamente tagliato), che dovettero rifiutare a causa degli eccessivi impegni. Lo stesso Kyle MacLachlan era riluttante a tornare nei panni di Dale Cooper e per questo il suo personaggio ha molto meno spazio; trova un piccolo ruolo addirittura David Bowie, che interpreta il misterioso agente Philip Jeffries.

Il film ricevette pesanti critiche all’uscita, sia dalla stampa che dal pubblico. Troppo confusionario, si disse: ampliava il background di quanto visto nella serie, ma nessuna risposta alle domande lasciate nel finale, oltre ad essere “troppo serio e dark”, senza lo humour particolare che aveva contraddistinto lo show.

Fuoco cammina con me: ALbert (Miguel Ferrer), Cooper (Kyle MacLachlan), Gordon (David Lynch) e Jeffries (David Bowie).

Il tempo è però stato generoso con Fuoco cammina con me. È stato gradualmente rivalutato dagli appassionati, che hanno imparato ad amare proprio il cambio di tono rispetto alla serie: libero dai vincoli della televisione (soprattutto se si pensa alla complicata gestione della seconda stagione di Twin Peaks), Lynch può sprigionare tutta la sua unica visione artistica. Forse non svelerà il mistero del finale, ma Fuoco cammina con me ha tantissimo da dire, come testimoniano i 91 minuti di scene tagliate poi inclusi nell’edizione speciale Twin Peaks: The missing pieces, uscita in home video.

Ciononostante, Fuoco cammina con me resta spesso in disparte nella filmografia di David Lynch, anche a causa del suo essere, per forza di cose, legato a una previa visione di Twin Peaks, e quindi impossibile da vedere “a parte”.

Laura Palmer e le sfaccettature del Male

Se Cooper è il protagonista di Twin Peaks, e Laura Palmer è il motore che le dà il via, aleggiando sulle vite dei personaggi attraverso flashback, video, racconti, Fuoco cammina con me è meritatamente il film di Laura. Escludendo una prima parte dedicata alle indagini sull’omicidio di Teresa Banks, Fuoco cammina con me si occupa di ricostruire la settimana antecedente alla morte di Laura: abbiamo così modo – anche attraverso i numerosi primi piani che Lynch le dedica – di entrare nella quotidianità di qualcuno che nella serie abbiamo sempre solo sfiorato, quella che all’apparenza era la più classica delle prom queen del liceo, ma che celava una realtà ben più orribile dietro un’apparenza radiosa.

Fuoco cammina con me: Leland Palmer (Ray Wise)

Laura Palmer è il simbolo dell’innocenza perduta e corrotta dell’America stessa, nascosta dietro una facciata di sorrisi forzati, che si consuma all’interno delle proprie mura. Il Male di Twin Peaks, BOB, è sì ultraterreno, ma arriva mascherato nel luogo che dovrebbe essere il più sicuro, per mano (inconsapevole) di un padre, Leland, che è anch’egli vittima del demone: un plauso va al bravissimo Ray Wise nell’interpretare un uomo dilaniato dalla possessione, spaventoso quando comandato da BOB e toccante nei pochi momenti di lucidità che gli sono concessi.

La discesa nell’abisso di un’adolescente, la sua esistenza che scopriamo essere tormentata già da diversi anni – e che la porta a rifugiarsi negli eccessi più sfrenati, ma scegliendo infine la morte, piuttosto che la possessione di BOB – diventa la metafora di Lynch per temi come la depressione, le dipendenze e, soprattutto, gli abusi e le violenze domestiche che infestano ancora tante case all’apparenza ordinarie. Tutto ciò è amplificato dall’interpretazione eccezionale di Sheryl Lee, capace di trasmettere tutto il dolore di Laura dietro occhi che non sorridono mai davvero: è un vero peccato che l’attrice non abbia avuto una carriera di livello al di fuori di Twin Peaks.

Fuoco cammina con me: Laura Palmer (Sheryl Lee)

Fuoco cammina con me, Lynch dà corpo agli incubi

Fuoco cammina con me: la Loggia Nera

David Lynch è stato il regista per eccellenza in grado di trasmettere su schermo la vertigine e la confusione dei sogni: la dimensione onirica è stata la costante di quarant’anni di carriera, ma in Fuoco cammina con me sono gli incubi a dominare la scena. Le orribili visioni di Laura, le incursioni della Loggia Nera nella nostra realtà, l’apparizione dei suoi spiriti, da BOB, al Nano, alla signora Tremond e suo nipote: non servono jumpscare, Lynch dipinge l’orrore nel suo stile unico, che perseguita lo spettatore al pari di Laura.
In particolare, la scena del suo brutale martirio è indubbiamente tra le più cruente e spaventose di tutta la carriera di Lynch.

Fuoco cammina con me fa paura, dando pieno fondo a ciò che sul piccolo schermo non poteva essere esplorato appieno, grazie anche ad un uso ormai iconico delle luci, in particolare il rosso e il blu, spesso soffuse, che contribuiscono a rinforzare l’atmosfera eterea che permea tutto il film. Tornano anche le bellissime e malinconiche musiche di Angelo Badalamenti, che aggiunge una vena quasi noir con le note ricorrenti del sax.

Fuoco cammina con me è, in conclusione, tra i prodotti di cui meno si parla pensando a Lynch, oscurato spesso dalla grandezza della serie madre. Nonostante ciò, resta una delle sue opere più profonde, complesse e affascinanti, che dopo trentatré anni non smette di stupire e, soprattutto, di inquietare.

Through the darkness of future past,
the magician longs to see,
one chance out between two worlds,
fire walk with me.

Fuoco cammina con me: BOB (Frank Silva)

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Classe 2000, marchigiano ma studio Comunicazione all'Università di Padova. Mi piacciono la pallacanestro, i cani e tanto tanto cinema. Oh, e casomai non ci rivedessimo, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte!

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