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«Cortocircuito», gli irresistibili corti Disney+

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7 minuti di lettura

Tra le sorprese presenti nel catalogo Disney+ spicca Cortocircuito, una breve serie antologica composta da 14 cortometraggi. Brevissimi film diretti con le più variopinte e sperimentali tecniche d’animazione. Un programma firmato Walt Disney Animation Studios che si lascia subito amare e invita al binge watching.

In fondo all’articolo trovate la lista dei cortometraggi organizzati secondo il nostro personale gusto. Da quello che ci è piaciuto di più a quello che ci è piaciuto di meno, fateci sapere il vostro preferito scrivendoci alla pagina Instagram di NPCMagazine!

Cortocircuito

Idee che prendono vita

I più appassionati fan della Pixar ricorderanno con affetto i corti che da sempre anticipano le pellicole dello Studios. Perle inestimabili della narrazione breve, a cui Cortocircuito sembra ispirarsi. Il progetto, nato nel 2016, invitava i dipendenti Disney a pensare a un’idea da trasformare in un breve racconto dal preciso carattere estetico.

Tutti i film sono infatti anticipati dalle testimonianze dei diversi registi, i quali raccontano la fonte delle loro idee e le ragioni dello stile scelto. Sono introduzioni spesso toccanti, che ripercorrono storie famigliari, ricordi d’infanzia o curiosità al cuore dei corti poi mostrati. Questi prologhi, che aiutano anche le varie puntate a raggiungere i cinque minuti di durata, caricano i corti di ancor più valore umano, seppur con un sentimentalismo a volte eccessivo.

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Cortocircuito

«Love, Death and Robots», ma per tutta la famiglia

I fan di Love, Death and Robots (serie antologica firmata Netflix) apprezzeranno sicuramente la mescolanza di generi e temi fatta propria da Cortocircuito, nonostante i contenuti pensati per un target di età ben differente. A differenziarlo però è anche la natura dei propri racconti, i quali giocano con suggestioni e spunti ancor prima che con l’approfondimento psicologico dei personaggi. Gli episodi sono infatti davvero brevissimi, dalla manciata di secondi ai tre minuti scarsi, cosa che ovviamente invita alla scorpacciata.

Intorno all’ora (comprensiva delle varie introduzioni) potreste infatti aver finito il binge watching, sentendo una voce interiore che ne reclama ancora.

Cortocircuito

Da Lucky Toupée a Elephant In The Room, quasi tutte le “brevi suggestioni” che animano Cortocircuito riesco a sorprendere per l’efficacia. I sentimenti (addirittura a volte interi “temi”) arrivano allo spettatore con cura, anche grazie all’impatto visivo e a un buon comparto sonoro. Non mancano le idee geniali, come i capelli della giovane ragazza al centro di Hair-Jitsu, capace di combattere con il parrucchiere pur di evitare il taglio. O i pensieri di Just a Thought, raccolti in balloons visibili a tutti (e per questo fonti di grande imbarazzo!).

C’è l’intero spettro emotivo in Cortocircuito, e non sempre i sentimenti scivolano nel sentimentalismo. In tal senso Cycles è tra i più significativi. Storia della vita di un’anziana signora e della casa che è costretta ad abbandonare. Un time lapse ripercorre a ritroso tutto ciò che quattro pareti possono significare e tutto ciò che hanno significato. Folgorante.

Cortocircuito

Quel che Disney non ti dice

È interessante notare come Cortocircuito non sia un’eccezione nel vasto catalogo Disney+. Numerosi sono infatti le serie improntate all’incisiva brevità, così come rari non sono i dietro le quinte e i made of raccontati direttamente dagli addetti ai lavori. Un Giorno in Disney – Corti è in tal senso la conferma di questo modello: brevissime puntate (diremmo quasi clip) in cui vario personale della Walt Disney racconta se stessa e il proprio lavoro.

Disney+ sembra aver studiato con attenzione il proprio target, costruendo prodotti audiovisivi di facile e chiara visione per la fugace attenzione dei più giovani. Come però mostra anche Cortocircuito, la casa di topolino sembra molto impegnata in una studiatissima narrazione del proprio mondo. Forse nel tentativo di nascondere l’immagine di immensa multinazionale con in mano la quasi totalità dell’immaginario collettivo occidentale. I dietro le quinte (e i numerosissimi documentari) raccontano proprio di questo tentativo di “pulizia del topo”, e anche Cortocircuito, con la retorica che lo circonda, sembra rientrare in questo processo.

Una proposta di ordine

Vista la natura antologica della serie, abbiamo pensato di proporre la nostra personale classifica dei brevi film di Cortocircuito. Con cosa iniziare e con cosa finire; da quello più amato a… quello più amato.

1×05. «Cycles»
1×03. «Lucky Toupée»
1×07. «Cycles»
1×13. «Elephant in The Room»
1×08. «Hair-Jitsu»
1×09. «Downtown»
1×11. «Drop»
1×01. «Puddles»
1×04. «Just a Thought»
1×14. «Fetch»
1×10. «Jing Hua»
1×02. «Exchange Student»
1×06. «Lighting in A Bottle»
1×12. «Zenith»


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Studente di Media e Giornalismo presso La Sapienza. Innamorato del Cinema, di Bologna (ma sto provando a dare il cuore anche a Roma)e di qualunque cosa ben narrata. Infiammato da passioni passeggere e idee irrealizzabili. Mai passatista, ma sempre malinconico al pensiero di Venezia75. Perché il primo Festival non si scorda mai.