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Il meglio dell’MCU nel 2022, la classifica

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16 minuti di lettura

All’ombra di tre Spider-Man è cresciuto il Multiverso Marvel. Il 2022 è stato l’anno dei portali su altri mondi, chiamati a cucirsi nella complessa trama intessuta da Kevin Feige. A volte sono sembrate curiose joinventure tra Sony e Disney, altre ancora una sorta di parodia del rapporto tra narrazioni supereroistiche e necessità di mercato. She Hulk ha persino scomodato Roger Rabbit, con risultati quanto meno discutibili. Più spesso, semplicemente, non ci abbiamo capito molto. Forse è davvero l’anno in cui “abbiamo perso il controllo”. Doctor Strange si erge a Caron dimonio dell’MCU. Lui che più di tutti abbiamo citato – sappiamo ancora “tremendamente poco del multiverso” – e che grazie a Sam Raimi diventa climax indiscusso di un anno claudicante.

Al primo fervore seriale, segno distintivo di un 2021 che nella tv si era rinnovato, sono seguiti decisi passi falsi. Non tutto è da buttare, e molte sono le sorprese. Moonknight ha in parte deluso, She-Hulk è quasi offensiva (in un campionato di cgi rischierebbe il bullismo), ma il piccolo e inaspettato I Am Groot è gioia per molti, così come lo speciale natalizio dei Guardiani della Galassia.

Come novelli Stregoni Supremi, abbiamo cercato il giusto mezzo riunendo i paradossi di un anno in una lista di dieci titoli che meglio rappresentato, secondo noi, il 2022 in casa MCU. Ecco i 10 migliori titoli – film, serie, special – usciti nell’ultimo anno.

#10 Morbius

MCU 2022 NPC magazine

Anche se non fa propriamente parte del MCU, la scena post-credits rende Morbius in qualche modo collegato al MCU, o quantomeno al suo intricato Multiverso. I social e i meme si sono già espressi a sufficienza sul film della Sony, arrivato tardi sul trend vampiresco di 10 anni fa. Ma nonostante tutto quello che c’è di sbagliato nel film con Jared Leto (ovvero quasi tutto), si può trovare qualche spunto per divertirsi e apprezzarne qualcosa: la datata estetica dark ed edgy ricorda con un effetto nostalgico i primi cinecomics (es. Daredevil, Catwoman e Ghost Rider), tutti film che si possono facilmente definire trash, ma non per questo necessariamente brutti.

Che sia stata una scelta cosciente o meno, il mondo urbano e fantasy di Morbius è stranamente familiare, come anche la sua trama e i suoi protagonisti: si tratta di personaggi debuttanti sul grande schermo, eppure tutto il film è pervaso da un costante senso di déjà vu, e proprio per questo risulta noioso, sconclusionato e vuoto.

#9 She-Hulk: Attorney at Law

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La serie dedicata a She-Hulk alias Jennifer Walters (intrepretata da Tatiana Maslany) resta fedele alla versione del fumettista John Byrne, cercando di dotare il personaggio di un’ironia pungente e permettendogli di infrangere la quarta parete. I risultati, però, sono poco convincenti e l’intero progetto scivola non di rado nel ridicolo, come fosse una parodia sui supereroi venuta male.

Non bastano le comparsate de cugino di Jennifer, Bruce Banner (Mark Ruffalo), la love story con Daredevil (Charlie Cox) o il carisma di Tim Roth nel ruolo di un Abominio in cerca di redenzione. Una CGI spesso inguardabile non migliora le cose. Tuttavia, non tutto è da buttare, She-Hulk riesce comunque a strapparci qualche sorriso. La serie potrebbe riscattarsi in una seconda stagione, con una sceneggiatura più decisa, una direzione più chiara e possibilmente un po’ più di tempo concesso a chi deve occuparsi degli effetti visivi.

#8 I am Groot

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Un insieme di corti animati carini. Si potrebbe dire davvero solo questo per descrivere e parlare di I am Groot. Ma questa miniserie di corti, tra l’altro ancora incompleta (la seconda trance arriverà il prossimo anno) è sia molto di più che molto di meno di un insieme di corti carini.

È molto di meno perché I am Groot è puro content, un prodotto per riempire la piattaforma e fare contenuto, per far sembrare Disney+ più piena. Ma è anche qualcosa di più. I corti, infatti, sono per la maggior parte pillole divertenti ricche della poetica di Gunn. Riescono a intrattenere e la CGI utilizzata è molto valida, peccando solo quando vengono introdotti nell’ultima puntata i personaggi di Drax e Rocket. Insomma, un connubio divertente di risate, un prodotto sperimentale, fatto si con l’intento di riempire la piattaforma, ma anche con la voglia di creare delle piccole storie in cui la Mascotte dell’Mcu fosse assoluta protagonista. Tra alieni mutaforma e civiltà di cui Groot diventa divinità, si passa una mezz’ora di divertimento col mini-guardiano preferito.

#7 Moon Knight

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Poteva essere la serie dell’anno. Poteva essere la Legion dell’MCU, mista con un pizzico di Indiana Jones. E invece alla fine risulta essere la solita serie Disney+ da sei episodi, che apre a contenuti interessanti ma che non riesce a portare a termine in modo adeguato il tutto.

Moon Knight ci presenta un Oscar Isaac che interpreta varie personalità dello stesso personaggio. La storia si dipana attraverso la ricerca di vari antefatti degli dei dell’antico Egitto, con l’obbiettivo di contrastare un ex adepto di Konshu, il dio della luna che ha donato i poteri al personaggio di Isaac.

La serie vuole essere appunto un mix tra un peplum egizio, Legion, per via delle doppie e triple personalità, e Indiana Jones, per il taglio avventuriero dato ad alcune puntate. Il focus purtroppo risulta sbagliato, o almeno non approfondito abbastanza, in così poche puntate. Un personaggio così avrebbe funzionato più in un contesto suburbano. Quello che rimane è il contrasto tra un bel personaggio principale, magnificamente interpretato nelle due personalità da Isaac, e la brutta risoluzione finale, che ci mostra due dei egizi Kaiju prendersi a randellate sopra le piramidi in una discutibile CGI.

#6 Thor: Love&Thunder

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Thor: Love and Thunder è un film particolare. Taika Waititi, dopo lo splendido lavoro fatto in Thor: Ragnarok, dove era riuscito a coniugare cuore e risate, esagera con l’umorismo, trasformando il quarto film sul dio del tuono in uno snuff movie.

Il film, per ritmo, azione e immagini, riesce anche ad intrattenere, ma la pecca principale del film è quella di aver trasformato Thor in un “mentecatto”. Il cambiamento viene anche giustificato dalle grandi perdite che il personaggio interpretato da Hamsworth ha subito nel trittico Ragnarok, Infinity War e Endgame, ma il risultato sembra davvero un personaggio che poco centra persino con lo “zio del tuono” più simpatico e rilassato di Thor: Ragnarock.

Comunque, il film riesce lo stesso a convincere, creando alcune sequenze memorabili e aprendo a futuri inaspettati. Peccato per lo scarso utilizzo di Christian Bale, che con Gorr aveva tentato di creare un personaggio complesso, ma ciò che ne è rimasto è purtroppo una macchietta, splendidamente interpretata, che innalza il livello del film.

#5 Ms. Marvel

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Ci ha accompagnato nelle calde sere d’estate, conquistandoci con la sua freschezza. Ms. Marvel si rivolge agli teenager e mette sotto le luci della ribalta Khamala Harris, una supereroina adolescente che incarna le istanze delle minoranze musulmane per via del suo credo religioso.

L’interpretazione di Iman Vellani è entusiastica e appassionata, seppur lasci trasparire la sua giovane età e inesperienza. Figlia di genitori pakistani, Ms. Marvel lotta contro le etichette che le vengono affibbiate dalla società ma anche dalla famiglia, mentre tenta di nascondere la sua identità segreta. Da sempre fan dei supereroi che ora popolano il suo modo, scopre su di sé le responsabilità e i rischi di essere una di loro. È la più classica origin story, ma il carisma della protagonista sa coinvolgere, così come la narrazione, arricchita da miti indiani intrecciati a toccanti storie familiari. C’è l’azione, c’è il divertimento: se cercate una serie leggera per staccare la spina, Ms. Marvel è una valida scelta.

#4 Guardiani della Galassia: Holiday Special

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La prova che spesso la semplicità e l’ironia sono la chiave per un film riuscito. Dopo averlo fatto con la deliziosa serie Hawkeye, terminata ormai un anno fa, Disney gioca di nuovo la carta dell’atmosfera natalizia con Guardiani della Galassia: Holiday Special.

James Gunn torna a dirigere le avventure della banda più sgangherata della galassia in questo mediometraggio nel quale Mantis (Pom Clementieff) convince Drax (Dave Bautista) e il resto del gruppo a organizzare una festa di Natale per Star-Lord (Chris Pratt). Gunn riesce ancora una volta a conquistare grazie all’umorismo dei suoi bizzarri personaggi, la solita estetica accattivante e una sceneggiatura che non si prende sul serio. Musiche, addobbi, lucine, regali dall’etica traballante (spoiler: che ne direste di regalare Kevin Bacon?) danno vita a un film divertente, permeato da una tenerezza di fondo che ci ricorda la vera essenza del Natale: stringersi ai propri cari, che siano membri della famiglia biologica o acquisita.

#3 Black Panther: Wakanda Forever

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Nonostante la complicata lavorazione del film, dovuta alla morte di Chadwick Boseman, Black Panther: Wakanda Forever è miracolosamente riuscito a funzionare. Nella cornice del tragico evento, i Marvel Studios hanno rassettato l’universo di pantera nera realizzando senza sforzo un vero cinecomic femminista. Ricco di personaggi femminili forti e vivaci, ma anche deboli e insicuri, dagli ideali coraggiosi e nobili, ma anche afflitti da dubbi laceranti, e capaci di sbagliare.

Un’operazione che non era riuscita in film dichiaratamente femminili come Captain Marvel o Black Widow, qui invece pienamente portata a compimento. Purtroppo il resto del film è sofferente: la trama fa acqua, l’antieroe Namor è poco sviluppato, e tutto il film sembra essere la copia sputata del film precedente, solo con personaggi diversi. Eppure, tutti i personaggi principali funzionano a meraviglia, vengono arricchiti e approfonditi, ed è in loro che risiede il cuore emotivo di Black Panther: Wakanda Forever.

#2 Licantropus

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Un’altra piacevole sorpresa, Licantropus è il primo special televisivo della Marvel, che introduce personaggi a tema puramente horror nel canon MCU. Grazie alla passione cinefila di Michael Giacchino, lo special è impostato come i primi film horror della Universal in bianco e nero: giochi di luci e ombre, effetti sonori vintage, e più effetti speciali pratici possibili.

La CGI è ridotta all’osso per raccontare una storia breve e divertente che affonda le mani nell’horror gotico e in quello dei fumetti Marvel: è un piacere per i fan accaniti (ri)vedere l’Uomo Cosa ed Elsa Bloodstone.

Con la scusa del bianco e nero assistiamo alla prima (e probabilmente ultima) sequenza splatter del MCU: la furia animale di Licantropus, ripresa in piano sequenza, è una gioia per gli occhi. Un esperimento riuscito insomma, soprattutto grazie al fatto che si tratta di un film senza collegamenti al più vasto MCU: Licantropus è una chicca piacevole e divertente.

#1 Doctor Strange nel Multiverso della Follia

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Probabilmente l’unico film nella Fase 4 ad avere una direzione precisa e coerente, soprattutto a livello di personaggi. Doctor Strange nel Multiverso della Follia si è rivelato una vera sorpresa, nel bene e nel male. Nonostante le incontentabili aspettative dei fan (che speravano molto nel concetto del Multiverso e delle Varianti, ridotte invece a un contenuto easter egg), il film regala emozioni forti, ottime interazioni tra personaggi e, soprattutto, uno spettacolo visivo coinvolgente e divertente: grazie alla regia over-the-top di Sam Raimi, il film è connotato da una vena horror tra l’ironico e il serio, strizzando continuamente l’occhio ai fan della Marvel e di Raimi stesso.

Nel film si ritrova infatti la stessa energia presente nelle trilogie di Evil Dead e di Spider-Man (quella con Tobey Maguire): movimenti di macchina barocchi, colonna sonora ricca, effetti speciali colorati e creativi. Un vero spettacolo che arricchisce personaggi già amati.


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Nato a Roma, studia attualmente al DAMS di Padova.
Vive in un mondo fatto di film, libri e fumetti, e da sempre assimila tutto quello che riesce da questi meravigliosi media.
Apprezza l'MCU e anche Martin Scorsese.

Classe 1998, con una laurea in DAMS. Attualmente studio Cinema, Televisione e Produzione Multimediale a Bologna e mi interesso di comunicazione e marketing. Sempre a corsa tra mille impegni, il cinema resta il vizio a cui non so rinunciare.

Nato a Fermo, anno 1997. Scopro la passione per il cinema e per le serie tv durante l'università, studiando tutt'altro. Appassionato di film scomposti, imperfetti ed esageratamente lunghi, il mio regista preferito è Guillermo Del Toro. Le altre passioni sono la letteratura, il ciclismo e la politica.

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