È stata un’edizione piuttosto prevedibile quella degli Oscar 2024, tenutasi il 10 marzo al Dolby Theatre di Los Angeles. È, dunque, tempo di fare il riepilogo di tutti i vincitori e dei momenti salienti della serata. A condurre è, ancora una volta (speriamo l’ultima), Jimmy Kimmel, che porta sul palco un monologo lungo e noioso, ma una cosa buona l’ha fatta: ha presentato l’adorabile Messi, il cane di Anatomia di una Caduta.
Oppenheimer di Christopher Nolan è il film che ha vinto più Oscar: ben 7 su 13 nomination, compresi Miglior Film e Miglior Regia. Per la prima volta nella loro carriera, si aggiudicano la statuetta Cillian Murphy e Robert Downey Jr., rispettivamente come Miglior Attore Protagonista e Miglior Attore non Protagonista. Quindi, è Oppenheimer ad aver vinto nello scontro titanico Barbenheimer? Delle sette nomination (di cui due nella stessa categoria, ovvero Miglior Canzone Originale), Barbie vince solo l’Oscar per What was I made for? di Billie Eilish, ma non è il caso di alzare bandiera bianca, visto che è il film di Greta Gerwig ad aver stracciato tutti al Box Office.
Nel corso della serata, indimenticabile è stata anche la performance di I’m just Ken di Ryan Gosling e Mark Ronson, il produttore della canzone, in lizza insieme a Billie Eilish per l’Oscar alla Miglior Canzone Originale. Durante l’esibizione, Gosling è stato raggiunto sul palco dagli altri Ken di Barbie tra cui Simu Liu, Scott Evans, Ncuti Gatwa e Kingsley Ben-Adir, per poi invitare la regista Greta Gerwig e le co-star Margot Robbie e America Ferrera a cantare insieme.
Povere Creature! è il secondo film (dopo Oppenheimer) ad aver ottenuto più vittorie con ben 4 Oscar. Tra queste spicca il premio per i Migliori Costumi presentato da un John Cena nudo (non per davvero!), coperto solo dalla busta con il nome del vincitore. Il motivo? Sottolineare l’importanza del ruolo dei costumi nel cinema, ammiccando all’edizione del 1974, quando un disturbatore nudo corse sul palco.
Emma Stone, la protagonista del film di Yorgos Lanthimos, vince il suo secondo Oscar come Attrice Protagonista (il primo è stato per La La Land) e va a ritirare la statuetta con la cerniera del vestito rotta, dato che si era scatenata troppo sulle note di I’m just Ken. Questa è stata l’unica sorpresa della serata, perché c’era ancora il dubbio che questa categoria venisse vinta da Lily Gladstone per la sua interpretazione della nativa americana Mollie in Killers of the Flower Moon. Invece, il film di Martin Scorsese, che ha ricevuto 10 nomination, è uscito dalla cerimonia degli Oscar a mani vuote.
Gli Oscar hanno acceso anche grandi discussioni politiche. Infatti, ritirando il premio come Miglior Film Straniero per La zona d’interesse, che tratta degli orrori dell’Olocausto, il regista britannico Jonathan Glazer ha tenuto un discorso in cui ha ricordato la terribile situazione a Gaza. In questa categoria, l’Italia resta a bocca asciutta: c’è grande amarezza per il mancato Oscar di Io capitano di Matteo Garrone, candidato nella stessa categoria.
Oscar 2024, tutti i vincitori
Miglior Film
American Fiction
Anatomia di una caduta
Barbie
The Holdovers – Lezioni di vita
Killers of the Flower Moon
Maestro
Oppenheimer
Past Lives
Povere Creature!
La zona d’interesse
Miglior Regia
Justine Triet, Anatomia di una caduta
Jonathan Glazer, La zona d’interesse
Christopher Nolan, Oppenheimer
Martin Scorsese, Killers of the Flowers Moon
Yorgos Lanthimos, Povere Creature!
Miglior Attore Protagonista
Bradley Cooper, Maestro
Colman Domingo, Rustin
Paul Giamatti, The Holdovers
Cillian Murphy, Oppenheimer
Jeffrey Wright, American Fiction
Miglior Attrice Protagonista
Annette Bening, Nyad – Oltre l’oceano
Lily Gladstone, Killers of the Flower Moon
Sandra Hüller, Anatomia di una caduta
Carey Mulligan, Maestro
Emma Stone, Povere Creature!
Miglior Attore non Protagonista
Sterling K. Brown, American Fiction
Robert De Niro, Killers of the Flower Moon
Robert Downey Jr., Oppenheimer
Ryan Gosling, Barbie
Mark Ruffalo, Povere Creature!
Miglior Attrice non Protagonista
Emily Blunt, Oppenheimer
Danielle Brooks, Il colore viola
America Ferrera, Barbie
Jodie Foster, Nyad – Oltre L’Oceano
Da’Vine Joy Randolph, The Holdovers
Miglior Sceneggiatura Originale
Anatomia di una Caduta, Justine Triet e Arthur Harari
The Holdovers, David Hemingson
Maestro, Bradley Cooper
May December, Samy Burch e Alex Mechanik
Past Lives, Celine Song
Miglior Sceneggiatura non Originale
American Fiction, Cord Jefferson
Barbie, Greta Gerwig e Noah Baumbach
La zona d’interesse, Jonathan Glazer
Oppenheimer, Christopher Nolan
Povere creature!, Tony McNamara
Miglior Film d’animazione
Il Ragazzo e l’Airone, Hayao Miyazaki
Elemental, Peter Sohn e Denise Ream
Nimona, Nick Bruno e Troy Quane
Robot Dreams, Pablo Berger
Spider-Man: Across the Spider-Verse, Joaquim Dos Santos, Kemp Powers e Justin K. Thompson
Miglior Scenografia
Barbie, Sarah Greenwood e Katie Spencer
Killers of the Flower Moon, Jack Fisk e Adam Willis
Oppenheimer, Ruth De Jong e Claire Kaufman
Napoleon, Elli Griff e Arthur Max
Povere creature!, Shona Heath, Zsuzsa Mihalek e James Price
Miglior Fotografia
El Conde, Edward Lachman
Killers of the Flower Moon, Rodrigo Prieto
Maestro, Matthew Libatique
Oppenheimer, Hoyte van Hoytema
Povere creature!, Robbie Ryan
Migliori Costumi
Barbie, Jacqueline Durran
Killers of the Flower Moon, Jacqueline West
Napoleon, David Crossman e Janty Yates
Oppenheimer, Ellen Mirojnick
Povere creature!, Holly Waddington
Miglior Montaggio
Anatomia di una Caduta, Laurent Sénéchal
The Holdovers, Kevin Tent
Killers of the Flower Moon, Thelma Schoonmaker
Oppenheimer, Jennifer Lame
Povere Creature!, Yorgos Mavropsaridis
Miglior Trucco
Golda, Suzi Battersby, Karen Hartley e Ashra Kelly-Blue
Maestro, Kazu Hiro, Kay Georgiou e Lori McCoy-Bell
Oppenheimer, Luisa Abel
Povere Creature!, Nadia Stacey, Mark Coulier e Josh Weston
La società della neve, David Martí, Ana López Puigcerver e Montse Ribé
Miglior Sonoro
The Creator, Erik Aadahl, Tom Ozanich, Ethan Van der Ryn, Ian Voigt e Dean Zupancic
Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte I, James H. Mather, Chris Munro, Chris Burdon e Mark Taylor
Maestro, Richard King, Steven A. Morrow, Tom Ozanich, Jason Ruder e Dean Zupancic
Oppenheimer, Willie Burton, Richard King, Kevin O’Connell e Gary A. Rizzo
La zona di interesse, Johnnie Burn e Tarn Willers
Migliori Effetti Speciali
The Creator, Ian Comley, Jay Cooper, Neil Corbould e Andrew Roberts
Godzilla: Minus One, Tatsuji Nojima, Kiyoko Shibuya, Masaki Takahashi e Takashi Yamazaki
I Guardiani della Galassia Vol.3, Stephane Ceretti, Theo Bialek, Alexis Wajsbrot e Guy Williams
Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte I, Simone Coco, Neil Corbould, Jeff Sutherland e Alex Wuttke
Napoleon, Simone Coco, Neil Corbould, Charley Henley e Luc-Ewen Martin-Fenouillet
Miglior Colonna Sonora
American Fiction, Laura Karpman
Indiana Jones e il quadrante del destino, John Williams
Killers of the Flower Moon, Robbie Robertson
Oppenheimer, Ludwig Göransson
Povere Creature!, Jerskin Fendrix
Miglior Canzone Originale
It Never Went Away da American Symphony, Jon Batiste e Dan Wilson
I’m Just Ken da Barbie, Mark Ronson e Andrew Wyatt
What Was I Made For? da Barbie, Billie Eilish e Finneas O’Connell
The Fire Inside, Diane Warren da Flamin’ Hot, Diane Warren
Wahzhazhe (A Song for My People) da Killers of the Flower Moon, Scott George
Miglior Documentario
Bobi Wine: The People’s President, John Battsek e Christopher Sharp
The Eternal Memory, Maite Alberdi
Four Daughters, Kaouther Ben Hania e Nadim Cheikhrouha
To Kill a Tiger, Nisha Pahuja, Cornelia Principe e David Oppenheim
20 Days in Mariupol, Mstyslav Čhernov, Michelle Mizner e Raney Aronson-Rath
Miglior Film Straniero
La società della neve, J.A. Bayona (Spagna)
Io capitano, Matteo Garrone (Italia)
La sala professori, İlker Çatak (Germania)
Perfect Days, Wim Wenders (Giappone)
La zona di interesse, Jonathan Glazer (Gran Bretagna)
Miglior Cortometraggio d’animazione
Letter to a Pig, Tal Kantor e Amit R. Gicelter
War is Over! Inspired by the Music of John & Yoko, Dave Mullins e Brad Booker
Ninety-Five Senses, Jerusha Hess e Jared Hess
Our Uniform, Yegane Moghaddam
Pachyderme, Stéphanie Clément e Marc Rius
Miglior Cortometraggio Documentario
The ABCs of Book Banning, Trish Adlesic e Sheila Nevins
The Barber of Little Rock, John Hoffman e Christine Turner
Island in Between, S. Leo Chiang e Jean Tsien
The Last Repair Shop, Ben Proudfoot e Kris Bowers
Nǎi Nai & Wài Pó, Sean Wang e Sam Davis
Miglior Cortometraggio Live Action
The After, Misan Harriman e Nicky Bentham
Invincible, Vincent René-Lortie e Samuel Caron
Knight of Fortune, Lasse Lyskjær Noer e Christian Norlyk
Red, White and Blue, Nazrin Choudhury e Sara McFarlane
The Wonderful Story of Henry Sugar, Wes Anderson e Steven Rales
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